Il piano di dimensionamento scolastico, che si è tradotto con l’accorpamento delle scuole, impossibilitate a raggiungere il numero di 900 iscritti, diventa una questione politica. Il neo segretario provinciale di Azione Siracusa, Pippo Incatasciato, lo stesso partito del sindaco di Siracusa, Francesco Italia, che ha presentato il piano di dimensionamento per il capoluogo e poi licenziato dal Consiglio comunale, lancia un appello alla deputazione regionale perché siano concesse delle deroghe ad alcuni istituti della provincia.
Il caso a Rosolini
“Paradossale è il caso dell’Istituto comprensivo S. Alessandra di Rosolini, che citiamo come esempio, che, pur
possedendo – dice il segretario di Azione Siracusa – tutti i requisiti richiesti ad un istituto comprensivo per mantenere l’autonomia, in termini di iscritti, di classi e di numero di insegnanti sempre in crescita negli ultimi cinque anni, è stato tra i dieci istituti della provincia ad essere sacrificato in nome del dimensionamento scolastico dettato dai soliti presunti risparmi economici che sempre prevalgono sulla qualità e la buona gestione dell’offerta formativa”.
La zona sud
Secondo il segretario di Azione Siracusa, ci sono altri esempi singolari, come il Brancati di Pachino, “smembrato tra Verga e Pellico ed il Bartolo che perderebbe l’autonomia e verrebbe accorpato al Calleri”.
Perché la deroga
Per il segretario di Azione, il piano di dimensionamento dovrebbe tenere conto delle specificità di un territorio, da qui la richiesta di deroga.
“Tutto questo è stato fatto senza tener conto- dice Incatasciato – della complessità territoriale della Provincia di Siracusa e del tessuto socioeconomico che potrebbero scongiurare la perdita dell’autonomia scolastica di alcuni istituti della provincia. Infatti, la presenza di una estesa zona montana con comuni di piccole dimensioni che consentono di porre deroghe ai numeri del dimensionamento, può costituire la soluzione al problema, chiedendo che il dimensionamento scolastico in Provincia di Siracusa venga ridotto nel numero di accorpamenti tra istituti
scolastici”.
La vicenda Chindemi
“Convinti che vi sia la necessità – dice il segretario di Azione – di mantenere l’autonomia scolastica dell’istituto Chindemi, a Siracusa, quale importante baluardo di legalità nel quartiere Grottasanta ed osservatorio provinciale contro la dispersione scolastica. In un quartiere obbiettivamente problematico, e a rischio povertà educativa, una realtà all’avanguardia come il Chindemi non può essere sacrificata solo per la mancanza di 11 iscritti, come da mandato conferito dal Consiglio Comunale al Sindaco di Siracusa, Francesco Italia”.
Sul mantenimento dell’autonomia del Chindemi, accorpato alla Wojtyla, che a sua volta ha perso la sua “indipendenza”, è intervenuto anche il delegato del quartiere Grottasanta, Alessandro Maiolino.
“In un quartiere obbiettivamente problematico e a rischio povertà educativa, una realtà all’avanguardia come il Chindemi che offe anche l’opportunità di frequentare gratuitamente corsi ad indirizzo musicale, é una grande opportunità per gli alunni e non può essere sacrificata solo per la mancanza di 11 iscritti seguendo fredde logiche numeriche. Grottasanta, da questo punto di vista, può anche contare sulla presenza del XIV Istituto Comprensivo “Karol Wojtyla” che svolge un prezioso compito nella formazione dei futuri cittadini”.