Dopo oltre due decenni di stallo, la Regione Siciliana si prepara ad avviare un nuovo capitolo nella gestione del proprio personale. Lo riporta Repubblica. Un bando per dirigenti, con particolare attenzione ai laureati in discipline economiche e ingegneria gestionale, è pronto a vedere la luce entro la fine dell’anno, segnando il ritorno ai concorsi pubblici dopo un’attesa ventennale. L’iter burocratico è ancora in corso, ma la commissione Affari istituzionali all’Ars ha già dato il via libera preliminare, aprendo la strada all’avvio del percorso amministrativo. Un segnale importante per un’amministrazione alle prese con carenze di organico e strutture accorpate per far fronte alla mancanza di personale qualificato.

Superare il passato e guardare al futuro
La Regione Sicilia si lascia alle spalle un passato caratterizzato da precariato e stabilizzazioni tardive, con l’ultimo concorso per laureati risalente a oltre vent’anni fa. Un’esperienza da dimenticare è rappresentata dal concorso per i Centri per l’impiego indetto dal governo Conte, un processo farraginoso e sommerso da ricorsi, simbolo delle difficoltà occupazionali dell’isola. Per evitare di ripetere gli errori del passato, la Regione sta lavorando alacremente per redigere un bando chiaro e preciso, in grado di resistere a possibili contestazioni. L’obiettivo è garantire un iter snello e trasparente, basandosi sull’analisi di normative e concorsi banditi in altre realtà.

Opportunità limitate, ma significative
I posti a disposizione saranno inizialmente limitati a un centinaio, rivolti principalmente a laureati in discipline economiche e ingegneria gestionale. Almeno la metà dei posti sarà riservata a candidati esterni all’amministrazione regionale, offrendo un’opportunità di inserimento a nuove professionalità. Anche i funzionari regionali in possesso dei titoli di accesso potranno partecipare al concorso. Negli anni, in assenza di concorsi e a causa dei pensionamenti, molti di loro si sono trovati a ricoprire ruoli di maggiore responsabilità senza un adeguato riconoscimento. Il nuovo bando punta a sanare questa stortura, come sottolineato dai sindacati.

L’esame del disegno di legge in commissione Affari istituzionali è già iniziato, con l’audizione del governo e dei sindacati prevista per la prossima settimana. Nel frattempo, la maggioranza si sta adoperando per garantire un iter parlamentare rapido e condiviso, con l’obiettivo di arrivare all’approvazione definitiva entro ottobre.