Gli ingegneri della provincia di Agrigento esprimono apprezzamento per le disposizioni migliorative chiarificatrici inserite nell’approvazione del correttivo al Codice dei Contratti Pubblici approvato dal Consiglio dei Ministri, frutto del confronto tra le professioni tecniche con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e con il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Il provvedimento introduce alcune correzioni a sostegno degli investimenti pubblici, con un focus su alcuni macro-temi principali, tra cui equo compenso, tutele lavoristiche, digitalizzazione e revisione prezzi.

Tra le novità più significative, quella dell’applicazione del principio dell’equo compenso ai contratti pubblici, fondamentale per garantire la centralità della progettazione e la qualità della prestazione professionale. Il nuovo quadro normativo introduce due meccanismi per garantire i principi dell’equo compenso nel settore dei contratti pubblici. Per gli affidamenti diretti è garantito un minimo dell’80% del corrispettivo previsto; infatti, i compensi determinati secondo le modalità dell’Allegato I.13 possono essere ridotti in percentuale non superiore al 20 per cento. Per le procedure di gara, ossia per quelle inerenti ad affidamenti di importo pari o superiore ai 140 mila euro, si tutela l’equo compenso con algoritmi di calmierazione del peso dei ribassi che possono essere formulati sul 35% del corrispettivo, mantenendo un equilibrio che evita distorsioni nel mercato e che, tra l’altro, premiano l’offerta tecnica rispetto a quella economica.

Gli ingegneri esprimono grande apprezzamento, inoltre, per l’ulteriore apertura alla partecipazione dei professionisti alle gare a seguito della modifica introdotta dal correttivo sui requisiti di capacità tecnica e professionale. Infatti, a tal proposito, il Governo nazionale ha deciso di seguire la Regione Siciliana che lo aveva già inserito con la L.r.n.12/2023. Pertanto, le stazioni appaltanti potranno ora considerare, ai fini della dimostrazione dei suddetti requisiti, l’esecuzione di contratti analoghi con soggetti pubblici e privati negli ultimi dieci anni a fronte di quanto ha previsto il comma 11 dell’articolo 100 del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36 che li ha limitati al triennio precedente a quello di indizione della procedura, favorendo le grandi società di ingegneria a scapito dei professionisti. Inoltre, i requisiti economico-finanziari potranno essere dimostrati tramite copertura assicurativa o fatturato globale maturato nei migliori tre esercizi degli ultimi cinque anni. Si segnala, poi, il riconoscimento dell’incentivo per le competenze tecniche ai dirigenti tecnici della pubblica amministrazione, la migliore definizione del partenariato pubblico – privato, il chiarimento sul rapporto tra revisione prezzi e principio dell’equilibrio contrattuale teso a limitare applicazioni anomale e contenziosi, come avvenuto con le recenti norme emergenziali.

Importante novità, inoltre, per gli Enti Pubblici che non hanno ancora adeguato il piano formativo dei loro dipendenti, a seguito dell’innalzamento della soglia da 1 mln a 2 mln di euro per la progettazione in modalità digitale, obbligatoria dal 1° gennaio 2025. Ma ormai non è più rinviabile la transizione al BIM che è uno dei temi principali su cui l’Ordine di Agrigento ha, da tempo, investito e su cui continua a sensibilizzare i professionisti e gli Enti Territoriali, mettendo anche a disposizione degli stessi percorsi formativi mirati.