Una ragazzo di 16 anni è stato ucciso ieri sera davanti a un bar di via Roma a Capizzi, nel Messinese. Un ragazzo di 16 anni è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco mentre stava parlando con alcuni amici per strada.

All’improvviso si sarebbe accostata un’auto, da cui è scesa una persona che ha sparato più volte uccidendo il 16enne e ferendo una persona. Al momento non si conoscono le condizioni del ferito, che sarebbe stato portato d’urgenza in ospedale. I carabinieri della stazione di Capizzi, diretti dalla compagnia di Mistretta e coordinati dalla Procura di Enna, hanno fermato tre persone.


Non è noto neanche il movente dell’agguato mortale. Si sa solo che la vittima è uno studente. E che il ventaglio di ipotesi è apertissimo. Bocche cucite in caserma e alla compagnia di Mistretta, diretta dal capitano Silvio Imperato.

Il movente dell’agguato non è ancora chiaro, ma alcuni testimoni parlano di una lite scoppiata poco prima e degenerata rapidamente. Le indagini, coordinate dalla Procura di Enna, sono state avviate subito dopo la tragedia. Nel corso della notte i carabinieri avrebbero individuato e fermato tre persone: sarebbero in caserma anche il padre e il fratello di chi ha sparato.

I carabinieri della compagnia di Mistretta sono intervenuti all’esterno di un bar, dove un 20enne aveva esploso alcuni colpi d’arma da fuoco all’indirizzo di uno degli avventori in quel momento presenti all’esterno dell’esercizio. I colpi esplosi hanno attinto – in modo presumibilmente accidentale – un 22enne, ricoverato all’ospedale di Nicosia (Enna), non in pericolo di vita, e un 16enne, deceduto poco dopo essere giunto presso la guardia medica di Capizzi.

I militari coordinati dalla Procura di Enna, hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto, per “omicidio”, “tentato omicidio”, “detenzione abusiva di armi”, ”detenzione di arma da fuoco clandestina”, “lesioni personali” e “ricettazione”, nei confronti del predetto 20enne, nonché del fratello, 18enne, e del padre, 48enne, questi ultimi ritenuti responsabili di aver accompagnato il congiunto sul luogo del delitto al momento dell’azione di fuoco. E’ stato recuperato e sequestrato l’arma del delitto, una pistola con matricola abrasa. Sono in corso indagini per chiarire l’esatta dinamica e il presunto movente dell’episodio.