La Sicilia è al secondo posto nei casi di malasanità. Secondo l’indagine svolta dalla commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari – che a Roma ha presentato la relazione di fine legislatura – l’isola è al secondo posto dopo la Calabria nella classifica delle regioni. Con 84 morti sospette in tre anni, la Sicilia registra il più alto numero di casi di malasanità. Erano 66 a fine 2011 e sono 18 in più.
Il report raccoglie i dati sulle morti avvenute in corsia per presunti errori dei medici o disorganizzazione del sistema: dall’aprile 2009 al dicembre 2012 la commissione ha conteggiato, attraverso denunce sui giornali o segnalazioni dirette, 117 casi di malasanità nell’Isola, di cui 84 con morte del paziente. Dati allarmanti, che confermano un trend negativo: anche l’anno scorso la Sicilia era ben salda al secondo posto della classifica.
L”inchiesta ha evidenziato anche il deficit finanziario nel settore della sanità e una situazione debitoria nella maggior parte delle aziende sanitarie: 12 su 17 hanno chiuso i bilanci in attivo per un totale di quasi nove milioni di euro, mentre le altre cinque hanno chiuso con un passivo complessivo di oltre 33 milioni di euro.
La situazione più grave riguarda l’Asp di Messina, che perde 17,4 milioni di euro, seguita da Catania (6,5 milioni) e Siracusa (4,3 milioni). In rosso anche il Policlinico di Catania (2,4 milioni di euro), e il Civico di Palermo (2,2 milioni).
Sono sempre di più i siciliani che decidono di farsi curare al Nord e di non affidarsi alle cure dei medici siciliani. Soprattutto in Lombardia: solo nel 2012 sono state richieste ed eseguite più di 910mila prestazioni sanitarie.

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