Matteo-Salvini1Per la quarta volta in pochi mesi il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, torna nel Cara di Mineo. il centro rifugiati più grande d’Europa. La sua è una visita ispettiva che si trasforma nell’ennesima occasione per sparare a zero contro il governo e contro l’Europa.

Il leader del Carroccio arriva poco dopo le tredici, sotto un sole cocente, si ferma un po’ tra una selva di giornalisti che lo aspettavano e poi via dentro il centro. Chiede numeri, incrocia informazioni, si ferma a parlare con gli ospiti. Prima di uscire e confermare tutto quello che aveva detto in precedenza. Salvini, accompagnato dal deputato segretario della Lega Nord in Sicilia, Angelo Attaguile e dal vicesindaco di Mascalucia, Fabio Cantarella, come sempre è un fiume in piena.

“Ad oggi nel Cara di Mineo sono presenti 3.042 ospiti, di cui 2.900 uomini. Sulle nazionalità lascio a voi giudicare. Tra Eritrea, Libia e Siria ce ne sono due. Solo due ospiti delle nazioni di cui parla l’Europa, per cui l’Europa prevede il diritto d’asilo immediato. Il problema di queste e di altre strutture è delle politiche migratorie. Siano uomini, siano donne, dobbiamo accogliere veramente chi scappa dalla guerra, ma non possiamo svuotare l’Asia e l’Africa pensando di accoglierli in Italia e in Europa per fare il business di chi ci guadagna e ci specula. A chi scappa dalla fame e dalla povertà si aiuta a crescere lì, si dà la canna da pesca non il pesce. Spendendo lì i tre miliardi di euro che stiamo sbattendo via qua, disseminando negli alberghi di mezza Italia quelli che non scappano da nessuna guerra”.

Risposta pronta quando qualcuno gli fa notare che il Cara a Mineo lo ha voluto l’ex ministro della Lega Roberto Maroni: “Allora c’era la guerra in Libia, dopo quattro anni i tempo sono cambiati. Lo hanno detto tutti che il certo deve essere chiuso, persino i vescovi, Cinque Stelle e Forza Italia, mancano soltanto Gesù bambino e i marziani ”.

Ne ha per tutti, anche per monsignor Peri, arcivescovo di Caltagirone, che proprio su questo tema lo aveva criticato. “Si candidi con Rifondazione Comunista, prenda i voti e poi ne riparliamo” commenta perentoriamente.

Come sempre ricorrenti gli attacchi all’Europa a Renzi ed Alfano, cavalli di battaglia di Salvini nel dibattito politico che oggi coinvolge i principali paesi dell’Unione. “Renzi ed Alfano dove sono? A Palagonia non li ho visti. Se fossi in loro mi vergognerei – dice ai giornalisti – I leader europei sono ridicoli. Il massimo sforzo che fa la Merkel è dire ‘prendo i sirianì che è l’unica popolazione che scappa dalla guerra. Per la serie scelgo io quelli che voglio e il resto li tenete voi. È l’ennesima presa in giro della Germania nei confronti dell’Europa e l’ennesimo silenzio di Renzi e Alfano che rispondono con il nulla e con la resa”.

L’europarlamentare e leader della Lega Nord annuncia che nei prossimi mesi andrà in Nigeria “per capire cosa serve affinché i nigeriani restino nel loro Paese perché per fermare l’immigrazione occorre fare interventi in Africa”.

Poi un sussulto, quando gli si chiede che effetto gli ha fatto la foto del bambino morto sulla spiaggia di Bodrum. “Provo lacrime e rabbia” perché quel bimbo “scappava da una guerra di cui il mondo si disinteressa. L’Ue e l’Italia hanno un embargo contro il governo siriano e sono complici del massacro dell’Isis. Quelle immagini dovrebbero svegliare le coscienze dei quelli che si fingono buoni e invece sono i veri assassini”.

Nel frattempo fuori continua il sit in organizzato da sostenitori, simpatizzanti e tesserati della Lega Nord. “Noi vogliamo essere invasi dalla Lega, solo così potremo ridare prestigio alla nostra Sicilia” dice una di loro. Sono arrivati da buona parte della Sicilia, in tutto poco più di un centinaio tra uomini e donne, un gruppo variegato e arrabbiato che si è presentato nella distesa assolata di Mineo con tanto di bandiere e striscioni.

Ci sono i leghisti siciliani, ma anche i giovani del centro Cervantes, tutti orgogliosi di urlare i loro slogan. “Dove sono i nostri rappresentanti, dove sono i nostri europarlamentari? In un momento come questo, dove si parla di immigrazione, avrebbero dovuto stare in prima linea. Invece uno è a Bari e gli altri non si sa dove”. Per tutti, poi, Alfano è il “ministro scafista”. Prima di andare via, Salvini si è recato in forma privata a Palagonia per incontrare i parenti dei coniugi Solano, uccisi all’interno della loro villa lo scorso 30 agosto.

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