“Prenderò la mia decisione sull’accordo di Parigi sul clima la prossima settimana!”. Non sono bastati i due giorni del G7 al presidente Usa Donald Trump, che su Twitter comunica lo stallo su uno degli argomenti più importanti. “Gli Usa sono nel processo di revisione delle loro politiche sul cambiamento climatico e sull’accordo di Parigi e non sono nelle condizioni di unirsi agli altri partner su questo – spiegano a Taormina gli altri potenti del G7 nel comunicato finale -. Prendendone atto, i leader di Canada, Italia, Francia, Germania, Gb , Giappone e i rappresentanti Ue riaffermano il loro forte impegno per una rapida applicazione dell’accordo di Parigi”.

Dunque il vertice siciliano si conclude (quello dell’anno prossimo si svolgerà a Charlevoix in Québec, come annuncia il premier canadese Justin Trudeau) con l’unanimità su migranti, terrorismo e commercio, ma non sul clima. Anche se “ora che il primo viaggio all’estero è finito possiamo dire che il presidente Trump ha conseguito tutti gli obiettivi che si proponeva”, dice il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca H.R. McMaster. Trump ha lasciato Taormina alla fine dei lavori del G7 salendo a bordo del Marine One – l’elicottero presidenziale – per spostarsi alla base navale di Sigonella.

MERKEL: “NOI NON CAMBIAMO POSIZIONE”. Angela Merkel, cancelliera tedesca, fa sapere che i sei leader del G7 che sostengono l’accordo di Parigi sul cambiamento climatico, a fronte degli Usa che ancora non hanno deciso, “non cambieranno la propria posizione”. E in vista del G20 in Germania a luglio “penso che l’accordo di Parigi sia così importante che non possiamo fare alcun compromesso su questo punto”.

Nel negoziato al G7 sul cambiamento climatico “l’intera discussione è stata difficile, o piuttosto molto insoddisfacente”, aggiunge la Merkel. “Non ci sono segnali finora per capire se gli Usa rimarranno all’interno dell’accordo oppure no”.

La cancelliera sottolinea che “abbiamo avuto discussioni molto dure sul commercio. Penso che abbiamo trovato una soluzione ragionevole. Ci impegniamo a un sistema basato sulle regole. E vogliamo far sì che il Wto abbia successo. Insieme manterremo i nostri mercati aperti rifiutando il protezionismo, ma anche le pratiche commerciali scorrette”.

IL COMUNICATO FINALE. “Confermiamo il nostro impegno a mantenere aperti i nostri mercati e a combattere il protezionismo” e siamo contro “tutte le pratiche scorrette del commercio”, scrivono i leader del G7 nel comunicato finale del Vertice. Per quanto riguarda la gestione dei flussi migratori richiede “sforzi coordinati a livello nazionale e internazionale. Pur sostenendo i diritti umani di tutti i migranti e rifugiati, riaffermiamo i diritti sovrani degli Stati, individualmente e collettivamente, a controllare i propri confini e stabilire politiche nell’interesse nazionale e per la sicurezza”.

Infine i leader sottolineano che “la sicurezza, stabilità e sostenibilità dei Paesi africani rappresenta per noi un’alta priorità. E il piano di investimenti esterno dell’Unione europea è un importante strumento per spingere gli investimenti nel continente”.

“IL G7 SERVE”. “La discussione è stata vera e più intensa di altre volte”, dice il premier Paolo Gentiloni al termine del G7. “E’ stata un’occasione di confronto fra i leader che serve a mettere a fuoco le posizioni anche quando sono diverse, individuando le convergenze quando sono possibili o rendendo più chiare le differenze quando ci sono”.

“Credo che il risultato più importante possa essere definito l’impegno comune sul terrorismo”, dichiara il premier rilevando che la dichiarazione è importante perché arriva dopo gli attentati di Manchester e in Egitto e perché segnerà una traccia per il nesso tra radicalizzazione e il lavoro dei grandi server provider di internet.

“I paesi del G7 possono non avere più la quota di Pil di 40 anni, ma rappresentano le maggiori economie che associano il mercato a democrazia e libertà, perché è di questo che stiamo parlando”, sostiene il presidente del Consiglio, rispondendo “assolutamente no” alla domanda se il G7 sia ormai superato e inutile. Gentiloni evocato passati G7 che rappresentavano “solo una celebrazione formale”: invece “qui è successo qualcosa, si è discusso, è stato luogo utile di confronto, sono convinto che altri colleghi abbiano la stessa opinione”.

E Trump? “Nelle discussioni l’ho trovato molto aperto al dialogoe, molto curioso, con una capacità e una volontà di interloquire e di apprendere da tutti gli interlocutori. Per esempio con i leader africani era molto interessato a conoscere i problemi dei loro paesi e, ‘believe it or not’ era interessato, certo meno di noi europei, a quello che i diplomatici chiamano ‘drafting’ cioè ‘cambiamo questa parola, questo aggettivo, questa cosa,’. Del resto anche per lui era una prima volta….”..

ANCHE I PAESI AFRICANI. Era stato proprio Gentiloni, dopo aver accolto i leader di cinque Paesi africani all’hotel San Domenico, a dare il via al secondo giorno di lavori del vertice di Taormina del G7, allargato a Tunisia, Nigeria, Niger, Etiopia e Kenia. Ha partecipato anche il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, i rappresentanti del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde, della Banca Mondiale Jim Yong Kim e dell’Ocse Angel Gurria.

“Un benvenuto ai componenti del G7, ai leader e alle organizzazioni che partecipano a questa seduta ‘outreach’. Quest’anno abbiamo messo al centro di questa sessione i rapporti con l’Africa”, ha detto il premier Gentiloni. “Già Taormina e la Sicilia già dice quanto è importante per noi il rapporto con l’Africa, ci troviamo nel cuore del Mediterraneo e oggi la discussione con l’Africa si concentra sull’esigenza di partnership a tutto campo tra G7, organismi internazionali e Paesi africani con l’obiettivo di innovazione e sviluppo del capitale umano”.