Non ce l’ha fatta il palmese, Antonio Vinciguerra, ricoverato da giorni in gravissime condizioni nell’ospedale di Agadir, in Marocco. Per salvare l’uomo, che era ricoverato dal 31 marzo scorso per un grave caso di epatite C, si era mobilitata anche l’ambasciata italiana. Si aspettava un volo umanitario che trasportasse l’uomo in Italia per poter ricevere cure adeguate. L’attesa però è stata fin troppo lunga e per Vinciguerra non c’è stato nulla da fare. Inutili gli sforzi degli amici, che attraverso il sito Globalist.it avevano lanciato un appello. Le autorità consolari avevano chiesto un volo umanitario per portare con urgenza Antonio Vinciguerra in un ospedale italiano. Da Roma giorni fa avevano promesso una rapida soluzione, mettendo a disposizione un aereo militare per il trasferimento del palmese. Ma la partenza è stata rimandata di giorno in giorno, senza una spiegazione ufficiale. Le ore e i giorni passavano, e la malattia aveva oramai preso il sopravvento. Secondo voci ufficiose, il ritardo è stato dovuto al fatto, che i mezzi aerei in questo periodo sono stati impegnati per la vicenda libica e non si era trovato il modo di mandare un velivolo a Casablanca a recuperare Antonio.