Sarebbe stato ucciso al culmine di una lite familiare, scoppiata per questioni economiche, Damiano Caravotta, 25 anni, di Palma di Montechiaro. A sparare sarebbe stato il nipote di 16 anni, fermato, nella notte, dagli agenti della Squadra Mobile. Arrestata pure la donna di 36 anni, madre del minore e cognata della vittima, che sarebbe coinvolta attivamente nella vicenda. L’omicidio si è consumato al primo piano di una palazzina di via Salvatore Allende, nel quartiere del Villaggio Giordano, alla periferia di Palma di Montechiaro. Secondo una prima ricostruzione dai fatti tra Caravotta e la cognata sarebbe scoppiata una discussione per motivi di carattere economico, forse per un prestito mai restituito. Ma subito la situazione sarebbe precipitata, anche per l’intervento del figlio della donna. Ci sarebbero stati anche dei colpi di bastone, all’improvviso è comparsa una pistola. Quando il venticinquenne ha capito le vere intenzioni del giovane, ha cercato di fuggire. Il minore però lo ha inseguito giù per le scale e ha fatto fuoco. Caravotta è stato raggiunto da due colpi al torace, ma non è morto sul colpo. E’ stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale di Licata, dove è giunto cadavere. Madre e figlio, inizialmente si sono dati alla fuga, poi si sono consegnati alla Polizia. L’arma, pare una revolver calibro 38, non è stata ancora trovata. Due omicidi in venti giorni a Palma di Montechiaro, entrambi per contrasti di carattere economico. Il 22 aprile scorso, nel giorno del Venerdì Santo, un pensionato di 63 anni, Nicola Amato, è stato assassinato a colpi di pistola in via Pietro Nenni. Dell’omicidio sono accusati due fratelli e il loro padre, Nicola, Raimondo e Vincenzo Bonfanti.