E’ iniziata ieri mattina, all’aula bunker dell’Ucciardone, davanti al Gup del Tribunale di Palermo Lorenzo Jannelli, il procedimento “Maginot”, scaturito dall’omonima operazione antimafia della squadra Mobile di Agrigento che nel luglio del 2011, portò in carcere 10 persone con l’accusa di associazione a delinquere, estorsioni ed altro. Si tratta di Carmelo Cacciatore, 46 anni, Francesco Caramazza, 38 anni, Liborio Parello, 41 anni, di Agrigento; Carmelo Marotta, 41 anni, e Giovanni Vinti, 42 anni, di Ribera; Giuseppe Maurello, 42 anni, di Lucca Sicula, Antonino Perricone, 41 anni, di Villafranca Sicula; Salvatore Morreale, 42 anni, Calogero e Antonino Pirrera, rispettivamente di 59 e 73 anni, di Favara. Tra gli imputati vi èanche l’ex capo di Cosa Nostra agrigentina Giuseppe Falsone. Il difensore del campobellese, l’avvocato Giovanni Castronovo ha chiesto l’improcedibilità nei confronti del proprio assistito, stante l’assenza dell’autorizzazione a procedere da parte dell’autorità francese e la non rinuncia del Falsone al c.d.principio di specialità. Il pm della Dda Giuseppe Fici,che aveva anticipato la questione,si e’opposto alla luce di una recente sentenza della Cassazione che consente di poter esercitare l’azione penale anche in assenza di autorizzazione. Sono state anche formulate eccezioni circa l’inutilizzabilita’delle intercettazioni sotto diversi profili dagli avvocati Aldo Rossi e Giovanni Castronovo. Il Gup si e’ riservato di decidere alla prossima udienza fissata per il prossimo 6 febbraio. Del collegio difensivo fanno parte anche gli avvocati Angelo Nicotra,Maria Alba Nicotra, Salvatore Pennica,Raimondo Tripodo, Nino Zanghì,Laura Mossuto e Lillo Fiorello.