Costituivano società fantasma con l’unica finalità di assumere lavoratori e poi attraverso documenti sanitari rilasciati da medici compiacenti riuscivano a dimostrare un infortunio sul lavoro. Proprio dalla prima società fantasma creata “Demetra” ha preso il nome l’inchiesta che la notte scorsa ha portato al blitz dei carabinieri della Compagnia di Agrigento. Sei le persone arrestate a vario titolo con l’accusa di associazione a delinquere e truffa ai danni dell’Inail e Inps. Enti che per anni hanno erogato indennizzi per falsi infortuni sul lavoro e illecite indennità di disoccupazione. I provvedimenti restrittivi emessi dal Gip del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti su richiesta dei pubblici ministeri Andrea Maggioni e Matteo Delpini, hanno colpito un ex consigliere provinciale dell’Mpa Giuseppe Vincenzo Terrazzino, 64 anni, di Raffadali, che dopo l’arresto ha accusato un malore in caserma, ed ora si trova ricoverato e piantonato in ospedale. Terrazzino sarebbe la mente del sodalizio criminale, mentre due medici agrigentini Salvatore Conti, 56 anni, dirigente dell’Inail e Salvatore Russo, 35 anni, si occupavano di redigere i referti ecografici che attestavano le false patologie. In carcere Giorgio Lo Presti, 59 anni, di Porto Empedocle. Agli arresti domiciliari Salavotore Borsellino, 33 anni, di Porto Empedocle e Giuseppe Gangarossa, 37 anni, di Porto Empedocle. Obbligo di firma per Daniele Moscato 31 anni, di Porto Empedocle. Divieto di dimora per Luca Distefano, 30 anni di Porto Empedocle. Almeno sessanta i casi scoperti nel giro di tre anni dai carabinieri, che nel corso delle indagini hanno accertato un volume di affari di oltre due milioni di euro. Nel corso dell’operazione sequestrati beni per circa 300 mila euro e effettuate decine di perquisizioni che hanno permesso di sequestrare vario materiale tra computer e documenti ora al vaglio degli inquirenti.