timelapse photography of water drops“L’accumulo medio regionale mensile in base ai dati della rete Sias è risultato pari a 16 mm, solo lievemente superiore alla norma di 12 mm. Anche il numero di giorni piovosi, pari a 1,8, è solo lievemente superiore alla norma (1,4). Il numero massimo di giorni piovosi, 6, è stato registrato dalla stazione Linguaglossa Etna Nord, ma sono diverse le stazioni, specie sulle fasce costiere, a non aver registrato durante il mese pioggia significativa. Tra le stazioni Sias il massimo accumulo mensile di 72,0 mm è stato registrato dalla stazione Palazzolo Acreide (SR), mentre il massimo accumulo giornaliero è stato registrato il giorno 16 dalla stazione Caltagirone (CT) con 42,8 mm”.

Lo dicono i tecnici della rete del servizio agrometeorologico siciliano analizzando i dati della pioggia nel mese di agosto.


“Anche il mese di agosto ha mantenuto la Sicilia in posizione marginale rispetto alle perturbazioni hanno coinvolto con accumuli pluviometrici abbondanti il Centro-Nord della penisola. Gli eventi piovosi si sono concentrati in tre fasi: la prima ha interessato il Messinese tirrenico orientale, specie il giorno 5, grazie con rovesci significativi – aggiungono i tecnici – La seconda fase dal 13 al 19 agosto il persistere di infiltrazioni fresche che hanno avuto il loro culmine il giorno 16. Sono state osservate diffuse grandinate associate alle celle temporalesche, trombe marine sul Tirreno, una tromba d’aria nell’area di Modica, cadute di alberi per i fenomeni di downburst, locali allagamenti per le precipitazioni a carattere di nubifragio che sulla rete della protezione civile hanno raggiunto accumuli giornalieri fino a 78 mm nell’area di Mazzarino.

L’evento più grave si è verificato tuttavia nei pressi di Leonforte (Enna) il 19 quando le piogge hanno provocato l’esondazione localmente del Torrente Crisa provocando una vittima, evento non ben documentato dai pluviometri esistenti, assenti nella circoscritta area messa in evidenza dalle immagini radar. Una terza fase instabile è stata infine registrata gli ultimi giorni del mese con la coda della perturbazione originatasi dell’evoluzione dell’uragano Erin, in grado di produrre accumuli significativi solo sul settore peloritano”.