Agrigento conquista la maglia nera con il 57,4%. Risulta ultima in classifica tra i 114 capoluoghi di provincia rispetto alla tassazione che grava sulle imprese. Emerge dall’Osservatorio sul Fisco di Cna “Comune che vai fisco che trovi”, giunto alla settima edizione. Lo studio prende in esame in particolare le addizionali regionali e comunali sul reddito, l’IMU e l’imposizione per raccolta e gestione rifiuti. “Questo primato negativo – affermano i vertici provinciali della Confederazione – trova terreno fertile laddove è minore l’efficienza della gestione e della qualità dei servizi offerti a cittadini e imprese. Ed il nostro territorio sotto questo aspetto vive certamente una condizione profondamente deficitaria – aggiungono Il presidente Francesco Di Natale e il segretario Claudio Spoto – che penalizza ulteriormente il nostro già fragile tessuto socio-economico”. Tradotto in soldoni, ad Agrigento un’impresa è costretta a lavorare 210 giorni per pagare le tasse, solo a partire dal 28 luglio l’imprenditore o l’artigiano potrà destinare i propri guadagni per soddisfare le esigenze personali e familiari. “Il tax free fay – evidenziano – Di Natale e Spoto – arriva dunque alla fine del settimo mese che introduce alle ferie agostane in cui ovviamente tutto tace e niente si muove. Siamo di fronte ad uno scenario drammatico – aggiungono – che, semmai fosse necessario, denota come fare impresa dalle nostre parti sia veramente complesso e complicato, se si considerano anche le pesanti criticità legate ai collegamenti. La Cna – concludono Di Natale e Spoto – lancia un accorato appello alle amministrazioni pubbliche e alle istituzioni locali affinché siano concretamente alleate di chi ogni giorno, con grande coraggio e fatica, decide di alzare la saracinesca. L’elevata tassazione rappresenta un vincolo alla crescita. Non va dimenticato che le micro, le piccole e medie imprese sono l’ossatura della nostra economia. E senza di loro non potrà esserci sviluppo, occupazione e benessere”.