Nel quartiere del Capo di Palermo qualcosa è cambiato. Molti gridano al miracolo ma di certo nessuno poteva immaginare che a tarda sera, quando i banchi dei venditori chiudono, tra le antiche vie del mercato storico arrivasse così tanta gente.

Accade da tre settimane circa, e sempre dopo il calar del sole. Centinaia di persone radunate davanti la chiesa di Santa Maria della Mercede, tutti a naso in sù a cercare lei, la misteriosa apparizione.

La figura femminile distinguibile sul campanile sembrerebbe avere fattezze inequivocabili: una suora in atteggiamento di preghiera. La maggior parte di coloro che assistono alla visione sembrano non avere dubbi. E’ Santa Rita: grande è la devozione degli abitanti del quartiere per la monaca agostiniana di Cascia, onorata fervidamente nella vicina chiesa di S. Agostino. Per altri ancora l’Addolorata. Comunque sempre una presenza divina.

E si cerca anche di dare umane spiegazioni ad eventi ritenuti soprannaturali. Santa Rita sarebbe arrivata al Capo in segno di ‘protesta’ contro l‘abbandono della chiesa della Mercede, chiusa ormai da due anni, apparirebbe sul campanile per stare vicina ai devoti, pregare per loro, assisterli.

Maria Cappello non ha dubbi: “Noi siamo tristi per la chiusura della chiesa e lei ha voluto darci un segno forte della sua presenza”. Dai fedeli che ai piedi del campanile si riuniscono a recitare il Rosario arrivano ulteriori riferimenti ai segno del sacro. Come quella colomba bianca vista svolazzare ogni sera intorno alla misteriosa sagoma verso la fine della preghiera mariana.

Giochi di luce, illusione ottica? Per chi si affida alla Santa degli impossibili poco cambia, perché, spiega ancora Maria, “la visione è certamente dovuta a dei riflessi, ma perché la luce anziché prendere una forma qualsiasi, ad esempio quella di una stella o un cavallo, assume le fattezze di Santa Rita? E’ lei, è qui con noi.”

Insomma a Santa Rita credono tutti, tanto i fedeli dalle certezze incrollabili quanto i tiepidi ed indecisi. Perché guardando il campanile, qualcosa appare. Forme del tutto nitide, tali da dare l’impressione di poter distinguere il viso, le mani, il velo monacale.

Poche ma isolate le voci fuori dal coro. Non manca chi sostiene che potrebbe trattarsi di uno scherzo, una macchinazione, una montatura finalizzata ad accendere i riflettori sul Capo, a far arrivare la stampa in un quartiere sempre più degradato, in un mercato in declino, destinato assai probabilmente a scomparire.

Realtà o finzione? Intanto la misteriosa sagoma riappare. Si scattano foto del campanile da più angolazioni, lo si osserva con il binocolo.
Ma se si ha una telecamera ed un occhio nemmeno troppo attento, basta zoommare per vedere l’immagine scomparire. Mentre si delineano, all’interno del campanile, due grosse scrostature alle pareti e le travi di ferro che reggono la struttura. Un gioco di chiari e scuri, linee ed angoli accentuati dal lampione collocato all’angolo della facciata della chiesa.

Poi si torna a casa. Per i credenti sono giorni di preghiere, emozioni e lacrime di commozione.
E’ l’impagabile sensazione di sentirsi meno soli e un po’ più protetti. I soldi che non bastano mai, i problemi di salute, quel progetto importante da realizzare ma difficile da concretizzare. Nel cuore un grande desiderio, rintracciare un’ancora di salvez

La santa sul campanile alimenta i desideri del cuore ed alleggerisce i fardelli dell’anima che sembrano più lievi. Questo è davvero importante, e poi chi se ne frega dell’illusione se in fondo chi ci crede riesce a sperare nonostante le lacrime già versate e quelle da versare ancora.

Intanto un miracolo c’è stato. La gente è tornata al Capo la sera. Che la misteriosa donna sia davero una santa?

Veronica Femmineo

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