dna Nessuna schiarita sul giallo di Santa Croce Camerina. Oggi pomeriggio il procuratore di Ragusa Carmelo Petralia ha reso noto l’esito degli esami del Dna sulle unghie del piccolo Loris, il bambino di otto anni ucciso e gettato in un canalone di campagna, nella zona del Mulino Vecchio lo scorso 29 novembre.

Secondo quanto riferito dal procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia, l’esame “non avrebbe prodotto riscontri rilevanti”.

Per il delitto è in carcere la madre, Veronica Panarello, il cui legale, l’avvocato Francesco Villardita ha annunciato oggi di aver presentato ricorso al tribunale del Riesame contro la misura di custodia cautelare in carcere emessa dal gip nei confronti della sua assistita.

Intanto Davide Stival, il padre del bambino, attraverso il suo avvocato Daniele Scrofani, valuta la scelta di costituirsi parte civile in un eventuale processo. “Quella di costituirsi parte civile è una scelta tecnica che valuteremo assieme io e il mio assistito. Al momento parlarne è assolutamente prematuro – ribadisce il legale – perché siamo nella fase delle indagini e non c’è un imputato. Se e quando si andrà a processo, valuteremo la strada migliore da intraprendere”.

Il legale dice inoltre che Stival non avrebbe ricevuto dalla moglie, Veronica Panarello, madre di Loris accusata dell’omicidio del figlio, la lettera in cui la donna affermerebbe “Siamo sposati da ben dieci anni e ancora non mi conosci davvero? Come puoi nutrire dubbi sulla mia colpevolezza nell’omicidio di nostro figlio?”.

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