tribunale-new4La Procura di Ragusa ha chiesto trent’anni di carcere per Veronica Panarello, accusata di aver ucciso il figlio Loris a Santa Croce Camerina. “E’ plausibile – ha detto il pm Carmelo Petralia nella requisitoria – che il movente sia la relazione extraconiugale con il suocero. Ma comunque il motivo resta ininfluente di fronte a una ricostruzione dei fatti che va oltre ogni ragionevole dubbio”.

La Procura ha una certezza: il nonno non era in casa di sua nuora al momento del delitto. Veronica potrebbe avere avuto una relazione con il suocero, come afferma lei stessa, ma della quale non c’è riscontro. Petralia e il sostituto Marco Rota la ritengono “una manipolatrice”, che ha “mentito più volte, negando anche l’evidenza” e “adattando le sue ricostruzioni, di volta in volta, a ciò che emergeva dalle indagini”, grazie anche “alla sua profonda conoscenza degli atti processuali”.

Per l’avvocato della Panarello, Francesco Villardita, “va osservata la presa di coscienza e la totale onestà intellettuale dei pm”. Sul fatto che gli investigatori non siano riusciti a collocare in alcun modo l’uomo nel luogo del delitto al momento dell’omicidio il penalista ha ribadito che “se non esiste la prova della sua presenza non è detto che non ci fosse: se la Procura non ha dimostrato che il suocero non fosse a casa, non ha neppure dimostrato che l’ha ucciso da sola”.

La Panarello in aula ha pronunciato solo una frase, subito dopo la richiesta di condanna: “Trent’anni?”. Quindi si è chiusa nel silenzio assoluto. “Oggi la difesa – ribadisce Villardita – ha fatto un passo avanti con le motivazioni della Procura. Anche se può sembrare strano questo ‘credo e non credo’: credo all’ipotesi di relazione sessuale ma non credo alla compartecipazione del suocero nell’omicidio. Sarà interessante ascoltare le parti civili, soprattutto quella del suocero che nel processo è parte civile ma fuori è indagato per concorso nell’omicidio”.

Secondo il legale del suocero della donna “la relazione tra lei e Andrea Stival è falsa, come risulta dimostrato dagli atti processuali. Il movente del delitto potrebbe essere legato al rapporto conflittuale che aveva con il figlio Loris. Anche su questo il pm nelle sua requisitoria ha speso tante parole”. Il penalista ha sottolineato come “la Procura ha escluso in maniera inoppugnabile la presenza di Andrea Stival sul luogo del delitto e definito attendibilissima e inattaccabile la testimonianza della sua compagna”. Secondo l’avvocato “Veronica Stival ha tirato nel processo l’unica persona che le era rimasta vicina”.

Intanto Davide Stival vuole separarsi dalla moglie. La notizia è stata confermata da fonti legali in causa: ancora non è stato predisposto alcun atto formale, ma ci sono stati contatti tra gli avvocati di marito e moglie.