Sono stabili le condizioni della donna di 36 anni di Caltagirone ricoverata presso l’Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive dell’Ospedale ‘Gravina’ per una meningite da meningococco C. Lo rende noto l’Asp di Catania, aggiungendo che la paziente è in condizioni di isolamento ed è trattata con terapia idonea e secondo le procedure previste.

“Le sue condizioni sono stabili, ma non è possibile al momento sciogliere la prognosi”, afferma il direttore dell’Uoc Salvatore Bonfante. L’Unità Operativa di Igiene pubblica di Caltagirone, diretta dal Salvatore Oriente, sta conducendo ancora – ma è in via di ultimazione – la profilassi dei contatti stretti della paziente. L’Asp ribadisce che non c’é “nessun pericolo per la popolazione”.

“Il meningococco – spiega il direttore del Servizio di Epidemiologia dell’Asp di Catania Mario Cuccia – ha il proprio habitat esclusivo nel rinofaringe dell’uomo. Solo eccezionalmente il batterio, per ragioni spesso ignote, penetra nel circolo sanguigno e può determinare gravi infezioni. La trasmissione interumana non è frequente e, perciò, è raro riscontrare catene epidemiche”.

“In provincia di Catania nel 2016 – sottolinea l’Asp – sono stati registrati 14 casi di meningite, di cui solo due determinati da meningococchi, con una frequenza di solo 0,18 casi per ogni 100.000 abitanti. Il batterio che più frequentemente determina una meningite è, infatti, lo pneumococco”.

“Negli ultimi anni in Italia – continua l’Asp nella nota – la frequenza delle meningiti da meningococco mostra un modesto incremento da 0,23 casi x 100.000 (2012) a 0,32 casi. L’incremento è determinato da quanto è accaduto negli ultimi anni in Centro Italia, dove nell’arco di due anni sono stati registrati ben 63 casi di meningite da meningococco. Il dato italiano è, comunque, uno fra i più in bassi che si registrano in Europa”.