mimmo-fontana “dal risultato della consultazione popolare indetta dall’amministrazione comunale di agrigento sul rigassificatore
di porto empedocle non possono che trarsi considerazioni che lasciano l’amaro in bocca e che, a questo punto,
demandano le speranze di chi, come legambiente, non vuole quell’impianto, alle pronunce del tar sui ricorsi
pendenti”.

È questa l’opinione espressa da Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente, e da Claudia Casa, dirigente del
Circolo di Agrigento, in esito al risultato della consultazione popolare sul rigassificatore.
“Nessuno, nemmeno il sindaco Zambuto, che ha avuto il coraggio di dare la parola ai cittadini su una tematica così
delicata ed esiziale per lo sviluppo reale del nostro territorio, può negare che il totale definitivo dei votanti
finisce di fatto per dare ulteriore fiato alle trombe di quanti si sono accodati ai desiderata di Enel: chi sostiene
ad arte che questa intrapresa industriale sarà un toccasana per la nostra economia e per l’occupazione da oggi ha
infatti un argomento in più per arrivare alla meta, e cioè che anche gli agrigentini, non recandosi alle urne, hanno
sostanzialmente dato il loro assenso alla realizzazione di quell’impianto” affermano Casa e Fontana.
Per i due dirigenti di Legambiente l’impegno profuso in queste due settimane di campagna informativa dal sindaco e
soprattutto dalle varie associazioni confluite nel Comitato del NO al rigassificatore ha prodotto il massimo
risultato “ma questa, purtroppo, non è affatto una consolazione, piuttosto la conferma che informare e rendere
consapevoli i cittadini in democrazia è un diritto/dovere cui non ci si può sottrarre e che deve essere esercitato
responsabilmente e nel modo più compiuto, cosa che i tempi ravvicinati in cui si è deciso di indire e far svolgere
la consultazione non hanno permesso, tagliando fuori interi pezzi di città dalla partecipazione”.
Fontana e Casa invitano comunque Enel ed i sostenitori locali, palesi ed occulti, del rigassificatore a non cantare
troppo presto vittoria, in ragione in primo luogo dei ricorsi attualmente pendenti innanzi al TAR, stante anche la
recente Ordinanza con cui il Presidente della Prima Sezione del Tribunale Amministrativo, dopo l’esame proprio del
ricorso di Legambiente e Arci, ha chiesto al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ed al
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali il deposito di tutta la documentazione concernente il progetto
autorizzativo dell’impianto di Porto Empedocle.


Agrigento, 23 aprile 2009
Mimmo Fontana (Presidente Regionale Legambiente)
Claudia Casa (Resp. Coordinamento Circolo Rabat Agrigento)