Caro Cristian, le generalizzazioni sono brutte.
Noi dobbiamo proporre delle cose positive per il paese.
E’ necessario mettere da parte gli odi e gli attacchi strumentali che qualcuno, ha voluto coltivare assieme a voi, proprio per creare confusione, distrarci e non farci lavorare per Racalmuto.
Ma il gioco è stato scoperto e questo qualcuno rischia di parlare solo a sé stesso.
Sulla vicenda della polizia postale, vi prego di verificare un paio di messaggi lanciati da due persone già individuate che parlano di minacce, fabbriche ed alberghi.
In quel caso ci sono tutti gli estremi della calunnia e della diffamazione.
Stiamo parlando di vicende che sono al vaglio della Magistratura.
Nessuno si può arrogare il diritto di incolparmi di cose che, paradossalmente hanno colpito principalmente il sottoscritto.
Dove era questo qualcuno quando a me incendiavano le auto, le case, mi mandavano i proiettili, cospargevano il mio ufficio e l’aula consiliare di feci?
Semplicemente questo qualcuno teneva il bordone a chi commetteva questi vili gesti.
Anzi certa imprenditoria e/o mafia, per timore, per paura o per bisogno, veniva riverita se non osannata.
Per quanto mi riguarda si arrivò ad affermare che gli attentati me li facevo io!
Questi figli di un passato tutto da dimenticare oggi possono tranquillamente dire e fare ciò che vogliono.
Quando io da sindaco sbagliavo a parlare od a fare qualcosa, o per meglio dire quando tentavo di applicare semplicemente la legge, qualcuno mi querelava e qualche altro mi faceva un attentato.
Oggi Racalmuto e spero la Sicilia sono stati liberati dai condizionamenti della mafia, dalla Magistratura e dalle Forze dell’Ordine, ai quali va un sentitissimo grazie per l’immane impegno profuso e soprattutto per il tributo di vite umane sacrificate per far parlare voi, io e tutti quanti coloro i quali hanno a cuore il destino nostro e dei nostri figli.
Grazie perciò a tutte le vittime della mafia, Magistrati, Uomini delle Forze dell’Ordine in testa e via via tutti gli altri, dai giornalisti, agli uomini politici ed agli imprenditori che si sono ribellati ed a tutti i cittadini comuni che continuano a credere che non ci può essere futuro senza rispetto per gli altri, per le regole della cosiddetta civile convivenza.
Non ci può essere futuro senza rispetto per la dignità umana e per la sacrosanta verità!
Non si può e non si deve dire il falso, diffamando e calunniando proprio quelle persone che si sono da sempre battute, pagando anche di persona, quando hanno sbagliato o quando hanno pestato i piedi a qualche potente poco incline allo sviluppo di una coscienza civile!
Soprattutto non si può ribaltare una certa verità storica di questo paese.
Chi oggi minaccia querele contro di me pubblicamente, faceva parte a pieno titolo di quel sistema che ieri ha prodotto quello sperpero di denaro pubblico, vedi strada Racalmuto Milena, vicino al Cimitero di Racalmuto, ed ora viene ad invocare il controllo della spesa!
Ma se questo signore, soltanto in una delle 5 sei opere pubbliche che ha progettato e diretto, con 5 miliardi spesi male ha consentito un evidente sciupìo di denaro pubblico perché non va a controllare anche e rendere conto dei numerosi lavori da lui progettati, diretti e realizzati.
Perchè non vi o ci rende conto del perché, prima che io mi insediassi, nell’aprile del 2007 hanno messo i sigilli a quattro costruzioni in contrada Bovo e di due di queste lui ne era il progettista e direttore dei lavori!

Perché no ci racconta di come si costruivano le cooperative edilizie: senza opere di urbanizzazione, senza luce, cioè, fogne o acqua!
E proprio quando a partire dal 1993, da quando cioè mi sono insediato io, tra proiettili ed attentati incendiari, abbiamo risanato, anche con lui interi quartieri, creando quelle opere che anche lui in precedenza si era distrattamente dimenticato in passato di realizzare.
Sapete, quando si costruisce un intero quartiere, non si può lasciare per anni nel fango, al buio e senza strade, vedi il caso del quartiere di contrada Stazione, oltre che contrada Bovo, tutti gli abitanti delle cooperative.
Questi e tanti altri interventi di urbanizzazione e riqualificazione del nostro territorio ho fatto io, riparando ai gravissimi errori del passato.
Tant’è che a Piedi di Zichi, gli insediamenti sono nati diversamente, prima si è proceduto nella realizzazione di strade, fogne, condotte idriche, metanizzazione ed addirittura raccolta di acque bianche, illuminazione, parcheggi e quant’altro necessario per una civile e corretta edificazione.
Ma stiamo parlando di quando cioè quel vecchio modo di concepire lo sviluppo dello spazio urbano era cambiato, per lasciare posto alla mia esperienza amministrativa.
Tutta un’altra storia se mi permettete, senza falsa modestia!
Scusa ma potrei scrivere un’intera enciclopedia per dimostrare a voi giovani, soprattutto, che il futuro dipende dal rispetto delle leggi.
Se una legge prevede che la gente, scusando l’espressione non può e non deve vivere ed abitare in mezzo alla merda ed allora prima bisogna costruire le fognature e bene, le strade, i parcheggi, le reti idriche e di metano, quelle telefoniche, garantire l’illuminazione, l’acqua, il verde pubblico, cioè quello che ho fatto io prima a Piedi di Zichi.
Contrariamente a ciò che è stato fatto in contrada Stazione e Bovo, laddove, sempre io ho dovuto riparare ad una miriade di errori e di violazioni di legge, commessi proprio da questo genere di progettisti e direttore dei lavori che hanno costruito senza neanche la previsione di queste basilari opere di urbanizzazione.
Hanno cioè consentito un vero e proprio esodo di buona parte della popolazione di Racalmuto verso zone prive delle più elementari ed essenziali opere per assicurare un pò di luce o per arrivare a casa, visto che mancavano persino le strade.
Avete mai visto un intero quartiere senza strada per poterci arrivare?
Ebbene anche questo è successo a Racalmuto ed esattamente ad alcune decine di condomini di cooperative edilizie che per anni, in contrada Stazione, di fronte la Fondazione Sciascia, si fecero prestare la strada da qualche vicino.
Vi invito con pazienza a seguirmi lungo i ragionamenti del risanamento e della riqualificazione del nostro paese.
Io ritengo che le leggi, non sempre, ma il più delle volte, sono varate al servizio degli uomini, non debbono essere gli uomini al servizio delle leggi.
Se c’è una legge che prevede una certa distanza dei fabbricati, la creazione di opere di urbanizzazione essenziali per vivere perché in passato, questi signori che hanno realmente violato queste leggi basilari, si sono comportati così.
Che cosa ci hanno o ci abbiamo guadagnato un pò tutti?
A me è toccato il compito, mentre fischiavano ancora le pallottole di rimediare ai numerosi errori del passato ad alcuni interessava solo, giustamente, professionalmente parlando, intascare le loro legittime parcelle per delle case che di legittimo avevano  ben poco.
Ma lasciamo stare questa è acqua passata.
Ora pensiamo al presente, nel tentativo di non commettere più errori del genere.
Tant’é che con il nuovo assessore all’urbanistica, l’architetto Olindo Terrana abbiamo già iniziato a dare attuazione a quel suo piano di recupero del centro storico di Racalmuto che ci consentirà invece di avviare una nuova fase dello sviluppo di Racalmuto, attorno alle più belle emergenze architettoniche del paese, dal Teatro con il suo cartellone di livello internazionale, al Castello con le sue mostre, esposizioni e convegni, all’ex Convento di San Francesco, all’ex macello comunale, alle chiese, alle storiche piazze ed alle fontane.
Da qui partirà, lo sviluppo, con l’istituzione del centro commerciale naturale e con il progetto LEADER, con misure finanziarie cioè per riqualificare e rilanciare il nostro comune, che l’architetto Terrana ama chiamarlo, Borgo Chiaramontano.
Il paese di Sciascia verrà ulteriormente rilanciato anche tenendo conto, ovviamente delle aree per gli insediamenti produttivi a ridosso della costruenda autostrada in contrada Menta, Zaccanello e Culmitella.
In questa direzione ci si è già mossi con la previsione di una Nuova are A.S.I. (Area di Sviluppo Industriale), a cui sta lavorando il Consorzio A.S.I. di Agrigento.
Per ora mi fermo qui.
Avremo occasione di continuare a guardare seriamente al vostro presente ed al vostro futuro.
Non dico mio perchè di mio ci può essere solo l’impegno, la passione, qualche debito e qualche causa o poco

Salvatore Petrotto