Caro Babbo Natale, spero non ti offenderai che a scrivere questa lettera non sia un bambino, ma spesso siamo proprio noi grandi ad avere bisogno d’aiuto.
Qui le cose non vanno troppo bene: sembrerebbe sia iniziata una stagione di cambiamento, ma i problemi per la maggior parte degli italiani, purtroppo, rimangono sempre gli stessi.
Le famiglie stentano ad arrivare alla fine del mese, dall’Europa e dal nostro Governo ci chiedono di “stringere la cinghia” e il timore è che a fare sacrifici siano sempre i soliti noti; d’altro canto all’aumento di tasse e tariffe raramente corrisponde il miglioramento dei servizi.
Ci rivolgiamo a te, dunque, caro Babbo Natale affinché riporti a chi di dovere le nostre richieste con la speranza che magari a te possano prestare ascolto.
• Vorremmo che questo nuovo Governo sia dalla parte dei consumatori.
• Vorremmo che in un momento nel quale tutto il Paese è chiamato a fare sacrifici, le vessazioni non ricadano sulle fasce più deboli della popolazione: gli anziani, le famiglie monoreddito. i disoccupati, chi ha problemi di salute.
• Vorremmo che i tagli non riguardassero la sanità, la scuola, la cultura, il trasporto pubblico.
• Vorremmo sempre sapere cosa mangiamo grazie ad etichette leggibili e di facile comprensione che indichino i valori nutrizionali, ma anche la provenienza delle materie prime.
• Vorremmo che i nostri figli crescessero in una città verde e fossero educati già da piccoli alla raccolta differenziata; non vorremmo vedere più il nostro mare contaminato né ritrovarci una nuova discarica a pochi metri da casa.
• Vorremmo non ricevere più telefonate a tutte le ore del giorno per proporci di cambiare operatore telefonico o un nuovo contratto della luce. Vorremmo che i nostri dati rimanessero riservati e il confine tra pubblico e privato rimanesse ben delineato.
• Vorremmo che né petrolieri né banche né assicuratori ci facessero scontare aumenti ingiustificati.
• Vorremmo un mercato senza giocattoli contraffatti, alimenti contraffatti, farmaci contraffatti.
• Vorremmo poter sfruttare tutte le potenzialità di Internet senza timore di restare intrappolati nella Rete.
• Vorremmo che i telespettatori non sprecassero i loro quattrini per televotare illudendosi di partecipare così alla “democrazia televisiva”; e se proprio non ne volessero fare a meno, perlomeno, vorremmo fossero consapevoli dei costi e dell’esito della loro votazione.
• Vorremmo che le garanzie post-vendita non fossero un privilegio da conquistare, ma un diritto da esercitare; che saldi e promozioni non rappresentassero mai soltanto uno “specchietto per le allodole”; ci piacerebbe poter pagare più facilmente con la moneta elettronica e quando lo facciamo, vorremmo non dover pagare un balzello alla banca.
• Vorremmo un mercato libero dalla contraffazione in tutti i settori: dagli alimenti ai farmaci, fino ai giocattoli.
• Vorremmo che i call centers di assistenza fossero gratuiti e funzionali.
• Vorremmo multe più salate per chi inganna i consumatori ed il libero mercato.
• Vorremmo che la class-action funzionasse, ma vorremmo anche poter risolvere la maggior parte dei contenziosi fuori dai tribunali.
• Vorremmo che lo Stato non facesse cassa puntando sul gioco d’azzardo.
• Vorremmo bollette puntuali e proporzionate ai nostri consumi, senza aumenti ingiustificati e con la possibilità reale di poter scegliere l’operatore e il contratto più vicino alle nostre esigenze.
• Vorremmo che “Girgenti Acque” fosse un’acqua minerale e non una società che fà furbate e specula sul bisogno primario della gente; ma soprattutto vorremmo che i nostri governanti si ricordassero dell’esito del Referendum.
• Vorremmo che “Dedalo Ambiente” fosse una statua del mito greco posta nella Valle dei Templi, tra i mandorli, e non un baraccone fallito che tiene le nostre città sporche, non conosce la differenziata e ci fa pagare a peso d’oro l’immondizia.
• E poi Babbo Natale vorremmo che il Nostro Sindaco Corbo ci stupisca, aprendo le ali e facendo decollare nuovamente Canicattì, prima che sia troppo tardi.
Ecco, ci sembra tutto. Abbiamo esagerato?
Certo che no: Natale è il momento giusto per fare un bilancio e riporre le speranze nel nuovo anno, anche perché, caro Babbo, a pensarci bene, non stiamo chiedendo regali: tutto questo dovrebbe spettarci di diritto!
Gaetano Ritacco
Unione Nazionale Consumatori