Il presidente del tar Sicilia ha rigettato la richiesta di decreto cautelare avanzata dal consorzio acquedotto Tre Sorgenti di Canicattì. Come si ricorderà il consorzio, in persona del legale rappresentante pro tempore Giuseppe Brancato, aveva proposto un ricorso davanti al tar contro l’assessorato regionale dell’Energia ed il Dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti e nei confronti dell’Ato di Agrigento e di girgenti acque spa per l’annullamento, previa sospensione, del decreto di nomina dell’arch. Giuseppe Taverna quale commissario ad acta al fine di procedere alla consegna degli acquedotti e degli impianti del consorzio stesso al gestore del servizio idrico integrato di agrigento Girgenti Acque spa. Si sono costituiti in giudizio per chiedere il rigetto del ricorso sia l’assessorato regionale dell’Energia, rappresentato e difeso dall’Avvocatura distrettuale dello Stato di Palermo, sia il consorzio d’ambito di Agrigento, in persona del suo presidente pro tempore Eugenio D’Orsi, rappresentato e difeso dall’avv. Girolamo Rubino, il quale ha eccepito il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo nella controversia, alla luce di recenti pronunzie resa dalla Corte di Cassazione a sezioni unite in precedenti contenziosi tra le stesse parti. Il Presidente del Tar Sicilia Filoreto D’Agostino, vista la richiesta di decreto cautelare monocratico di sospensione dell’esecuzione del provvedimento impugnato, alla luce della precedente ordinanza della Corte di Cassazione che in analoga controversia ha dichiarato la giurisdizione del tribunale superiore delle acque pubbliche, ritenuta la carenza di giurisdizione del tar, ha respinto la richiesta di decreto cautelare avanzata dal ricorrente, fissando per la trattazione collegiale della richiesta di sospensione l’udienza camerale del 18 gennaio 2012. In quella data il tar Sicilia in composizione collegiale deciderà se confermare o meno il decreto di rigetto adottato dal presidente del tar.