“In Sicilia il prezzo della benzina è il più caro d’Europa”. Adoc, Codacons,Movimento difesa del cittadino e Unione Nazionale Consumatori, uniti nel Casper, Comitato contro le speculazioni e per il risparmio, invitano i cittadini ad astenersi dal fare rifornimento il 5 e il 6 gennaio. I consumatori sono pronti a revocare lo sciopero solo se il nuovo ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera deciderà di convocare ad un unico tavolo di confronto l’ Unione Petrolifera, le associazioni dei gestori degli impianti e le associazioni di consumatori, per stabilire finalmente nuove regole finalizzate ad aumentare la concorrenza nel settore e punire le speculazioni sui prezzi.

“La situazione dei prezzi dei carburanti in Italia è oramai drammatica e senza interventi tesi a calmierare i listini ogni automobilista nel 2012 si troverà a spendere 202 euro in più solo per i rifornimenti di benzina e gasolio. Certo il caro carburanti è dovuto ai cinque aumenti delle accise decisi irresponsabilmente dal Governo Berlusconi prima e da quello Monti poi, ma non solo – spiega il Codacons – Le compagnie petrolifere, infatti, continuano ad arrotondare gli incrementi delle imposte, aggiungendoci un ulteriore margine di profitto. Prosegue, inoltre, il solito meccanismo della doppia velocità ed infine, al netto delle tasse, i carburanti in Italia continuano ad avere un prezzo superiore a tutto il resto dell’Europa”.


Secondo il segretario del Codacons, Francesco Tanasi, è importante che tutti i cittadini aderiscano allo sciopero per richiamare l’attenzione su un problema che sta diventando sempre meno gestibile, ma è anche fondamentale che a occuparsene siano i politici di professione, avulsi dalla realtà e troppo spesso lontani dai reali problemi della gente. A tal proposito Tanasi ha incontrato una delegazione di parlamentari nazionali con a capo Pippo Gianni, che si sono resi disponibili a creare un movimento di lotta contro i rincari della benzina e dei beni di prima necessità in genere.

“Siamo in presenza – sostiene l’Adoc – di insopportabili e recessive decisioni di aumento delle accise sulla benzina. In Sicilia, poi, il costo alla pompa della benzina registra un triste primato: è la più cara d’Italia e d’Europa raggiungendo il primato di 1,77-1,80 euro a litro. Eppure il 40% del consumo nazionale di benzina viene distillato nell’Isola”.