A seguito della pubblicazione di un articolo inerente la crisi sociale ed economica, un lettore risponde pubblicamente ai punti sollevati dal precedente articolo:

Egreggio Direttore


Ho letto con molta attenzione una lettera al direttore trasmessa da un anonimo commentatore e sono rimasto esterefatto per le argomentazioni che sono state poste in evidenza quasi a giustificare l’assenza della gestione amministrativa della Città.
Mi sono permesso scaricare la pregiata lettera per leggerla attentamente indi per cogliere l’essenza del ragionamento tecnico-economico , mi dispiace darle delusione nell’affermare che i contenuti sono semplicistici e assenti dei connotati che possono costituire pregio per un attento osservatore degli sviluppi economici Italiani e della gestione amministrativa della Città.
E’ chiaro che nessuno può essere così nichilista di affermare che la crisi economica Canicattinese, Siciliana, italiana, Europea e internazionale sia stata determinata dal Sindaco di Canicattì.
Volendo riassumere il miscuglio elaborato con il ragionamento posto nella predetta lettera,  la crisi economica che pervade la Città,secondo il commentatore, va addebitata alle seguenti cause:  chiusura delle banche Siciliane, al fatto che l’Agricoltura è stata nelle mani di  persone che faceva tutt’altro che l’agricoltore , al fatto che i Canicattinesi possiedono  proprietà immobiliari  ed, infine, al fatto che si preferisce acquistare prodotti stranieri , esterofilia come la chiama.
Tali affermazioni possono andare bene per un commentatore da bar certamente non possono essere considerate accettabili da un commentatore che pretende di dare lezioni di economica, infatti 1) i raggruppamenti bancari sono stati ordinati ed seguiti dal Ministero del Tesoro stante che con l’integrazione Europea era necessario creare dei Colossi bancari altrimenti il sistema italiano sarebbe stato schiacciato dal colossi stranieri, infatti circa dieci anni addietro è iniziato il lavoro delle fusioni bancarie per arrivare adesso ad avere 4 o 5 colossi bancari, poi sono rimaste le banche cooperative che hanno lo scopo programmato di operare a livello locale, questo per sintetizzare ma ove occorre potrei essere più esaustivo nel relazione sul sistema bancario Italiano; 2) per quanto riguarda l’Agricoltura è storicamente provato che in periodo di espansione economica settoriale tutte le categorie tendono ad investire nei settori che possono essere più produttivi, come peraltro succede con gli investimenti in borsa, quindi nulla di eccezionale solo una normale congiuntura di investimento che finisce nel momento in cui l’investimento non è più produttivo; 3) la proprietà immobiliari oltre ad essere un fatto di puro investimento è un fatto di cultura, invero succede in tutte le parti del mondo, ed in particolare nel nostro Sud,  che i primi investimenti  vengono fatti  per l’acquisto o costruzione della casa propria e , nell’ipotesi di surplus di economie, nell’acquisto o costruzione delle case per i propri figli, quindi tale fatto non è un dato negativo ma piuttosto positivo, senza dimenticare che nel breve periodo gli investimenti fanno economia ; 4) per quanto riguarda l’esterofilia questo non è un problema Canicattinese  ma un fatto da imputare alla globalizzazione del Commercio mondiale, certamente non vediamo come possa il Rag. Vincenzo Corbo da Canicattì interferire con il commercio mondiale.
Comunque un conto è discutere di economica globale ed un conto ragionare a livello locale, a livello locale tutto fa economia e tutto passa attraverso la gestione politica.
Una politica sana ed intelligente comprende che quando i privati sono a corto di idee deve sostituirsi e incoraggiare, diffondere ottimismo, deve sfruttare le leggi per occupare posizioni di prestigio a livello Regionale, per tutti: è mai possibile che non è stata fatta alcuna azione per evidenziare che La Città di Canicattì ha iniziato 20 anni prima del Comune di Mazzarrone nella coltivazioni di uva italia  e che ora l’unico distretto produttivo siciliano per l’Uva Italia è Mazzarrone ?, questo che cosa significa, significa perdere visibilità e finanziamenti;  è mai possibile che l’amministrazione non si sia occupata del disarmo della stazione ferroviaria e non ha fatto nulla per fare in modo che diventasse un interporto circondariale ? ; è mai possibile che non esiste una zona artigianale urbanizzata ?  è mai possibile che qualunque operatore per avere una concessione edilizia, un’autorizzazione debba aspettare mesi e debba cercare la “raccomandazione “  per avere ciò che spetta di diritto ?  si è mai chiesto perché il Comune non si è mai impegnato nella ricerca di colture alternative, sperimentali, ecc…. ?
il Sindaco e l’amministrazione non sono tenuti ad assegnare posti di lavoro ma è loro compito istituzionale creare le condizioni per attrarre investimenti, mi spiega come mai non esiste nessuna impresa o grosso gruppo che vuole investire nel territorio Canicattinese ?
il Comune è indietro su tutto finanche nella corsa alle nuove tecnologie, si è mai spiegato perchè ci sono Comuni che hanno incoraggiato ed incentivato l’installazione di impianti fotovoltaici, per promuovere investimenti alternativi, e nel Comune di Canicattì ne è stato impedito l’Impianto ?  queste sono solo alcuni dei punti su cui si dovrebbe ragionare.
A tutto questo è da aggiunge che le sedi degli enti  quali : l’Agenzia delle Entrate, la sede dell’ENEL, il Consorzio tre Sorgenti, la sede dell’INPS  e non per ultimo il Tribunale che  portavano ed ancora, quelli presenti, portano un notevole indotto,stanno smobilitando i propri uffici con la conseguente perdita dello stesso indotto.
Tra questi i maggiori danni saranno provocati dalla perdita del Tribunale che, a parte l’indotto, gestisce migliaia di processi che interessano i Cittadini Canicattinesi che   dovranno sopportare il disagio di recarsi nel Comune di Agrigento e poi, perché no, per una questione di prestigio  della Città.
Tutto questo accade, qualunque cosa il commentatore possa pensare, a causa della mancanza di peso politico della Città.
Tutto comunque va a svantaggio dei Cittadini delle classi deboli che saranno in balia, come lo erano 100 anni addietro, dei grandi latifondisti, dei medici, dei farmacisti, dei notai e delle classi cosiddette privilegiate, certo farà piacere all’illustre commentatore che sicuramente farà parte di una di queste categorie ma non piacerà certamente alle categorie deboli.
Il Sindaco e l’amministrazione non capiscono che non interessarsi dei veri problemi del territorio sta provocando danni irreparabili alle classi deboli e alla città tutta .
Su un fatto ci troviamo d’accordo sul paesanismo dei Canicattinesi che si accontentano di piccoli favori, per dire grazie al Sindaco che mi fa installare una lampada nel cortile, e non si accorgono che in casa hanno uno, due, tre figli disoccupati e senza prospettiva e possibilmente con la valigia pronta per emigrare chissà dove.
Comunque il solo fatto che lo slogan elettorale del Sindaco era “ miegliu lu tintu provatu ca lu buenu a pruvari”  la dice lunga sul livello culturale e politico in cui è giunta la città.
Comunque parliamo di una Città che ha ancora il problema dell’acqua potabile, il problema dei rifiuti, il problema dei cani randagi, il problema dei topi, il problema della viabilità veicolare, il problema della funzionalità della macchina burocratica del Comune, ecc… ecc….ed allora di cosa si parla  ?
Egregio commentatore positivo il commento per introdurre discorsi che possono alzare il livello del dibattito ma è necessario che approfondisca le conoscenze sull’azione amministrativa Comunale e sugli sviluppi di economia bancaria.
Felice Picchio