Con riferimento all’articolo apparso sul porte “Realbasket Sicilia” portale a firma Carlo Passarello in data 07.09.2012 e con espresso riferimento alle apodittiche affermazioni in esso contenute mi vedo costretto ad intervenire sul punto precisando quanto segue e premettendo, innanzitutto, che il corpo societario nato dalla collaborazione tra la Gaudium Basket e la Mario Mura viene paritariamente gestito dai presidenti della due società e che, pertanto, Giancarlo Cigna non è il direttore sportivo, appare opportuno rappresentare ai lettori che quanto scritto appare il frutto di rumors inattendibili che sono privi di qualsivoglia fondamento.
Che le scelte tecniche vengano, progressivamente, adottate tenuto conto dei budget disponibili denota una indiscutibile serietà della società che ha consentito di anno in anno di allestire roster sempre altamente competitivi. Che questo atteggiamento, che porta ovvviamente di volta in volta ad individuare la possibilità di considerare l’atleta Tizio o Caio come soggetto inseribile nel roster venga visto come “accordo praticamente chiuso” rivisto per “motivi di budget” non viene ritenuto accettabile dalla dirigenza il cui unico handicap, al momento, è costitito dalla impossibilità di lavorare con serenità vista l’assoluta insistenza degli organi di stampa di ricercare a tutti i costi notizie da inserire nei loro siti, sulla cui veridicità non ci si cura minimamente di operare un minimo accertamento.
Qualunque articolo apparso non proveniente dal nostro ufficio stampa riporta, pertanto, soltano il pensiero o la percezione di chi, sottoscrivendole, se ne assume la paternità, ma sulla corrispondenza al vero la società si vede costretta a prendere le distanze non essendo per nulla veritiero.
Il fondamento di quanto scritto risulta dalla lettura della gratuita affermazione secondo cui ci si trovi di fronte ad una “Gaudium che non è partita nel migliore nei modi” come se fosse una colpa tentare di allestire una formazione avendo come unica ottica quella del contenimento dei costi al fine di rispettare le mai deluse aspettative di tutti gli atleti che nel corso degli anni hanno indossato la nostra maglia.
E’, astrattamente, accettabile una affermazione del genere quando oggi solo tre/quattro squadre del girone hanno approssimato o definito i rosters?
Solo per la precisione è la prima volta, in dodici anni di basket di un certo livello giocato a Canicattì, che ci si trova costretti ad intervenire sul punto.
Calogero Meli
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