Beppe Grillo ha raggiunto Messina a nuoto per dare il via al suo assalto alle elezioni regionali siciliane. Quasi un’ora e venti di traversata, nonostante le condizioni meteorologiche fossero avverse. Il leader di MS5 ha completo il suo show affermando che questo è il terzo sbarco di rilievo in Sicilia negli ultimi 150 anni, dopo Garibaldi e Lucky Luciano.

Grillo arriva in Sicilia, dopo aver attraversato lo Stretto a nuoto, il comico genovese ha raggiunto Capo Peloro da Villa San Giovanni. Impresa goliardica, d’altri tempi, quasi dannunziana; da qui il paragone con Mussolini. Forse la prossima volta, per imitare il Duce, lo vedremo anche a petto nudo sulla neve.  Insomma Grillo le prova tutte per ottenere visibilità. Infatti, in serata si è sviluppato un corteo del Movimento 5 Stelle che ha attraversato la città di Messina da piazza Cairoli fino al Duomo dove si è svolto un comizio. Le elezioni regionali siciliane sono alle porte, e Grillo sa bene come queste siano indicative per determinare il trend nazionale.


Certo è un modo molto originale per iniziare la campagna elettorale in terra sicula, sicuramente una tecnica molto diversa dalle tipiche mobilitazioni elettorali alle quali ci aveva abituato l’attuale classe politica. Personalmente non ho alcuna ammirazione per la traversata di Grillo; basterebbe chiedere a un operaio edile di sessant’anni se riesce ancora a trovare le forze e la voglia di esibirsi in un’impresa simile. Grillo, nonostante il suo essere antipolitico, non ha vissuto una vita disagiata che ti logora mentalmente e fisicamente, viceversa il suo tenore di vita ricorda molto quello dei soliti politici.

Tuttavia in Sicilia non esistono alternative politiche che non siano in qualche modo colluse con il sistema anti-meritocratico e dedito alle parentopoli vigente nell’isola. Sia a destra che a sinistra lo scenario non cambia. Qualunque movimento politico vincerà sarà sempre soggetto a infiltrazioni di tipo mafioso. Potrebbe essere questa la vera forza del M5S: un movimento che presenta candidati inediti, quindi non ancora avvicinati dalle forze “oscure” presenti in Sicilia. Ma tra il dire e il fare non c’è di mezzo solo il breve tratto dello Stretto di Messina, ma tutti quegli impegni elettorali dei “grillini”, che dovranno poi tradursi in fatti.

Fabrizio Vinci

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