Il Sottosegretario Girlanda ci chiede di revocare il fermo perché il protocollo firmato da Unatras e Anita contiene le soluzione ai nostri problemi e non comprende il perché le organizzazioni di autotrasporto Aitras Trasportunito, Assiotrat, Assotrasport, Azione nel trasporto italiano, Movimento autonomo trasportatori, aderenti al fermo, non desistano dallo stesso. E noi ripetiamo per l’ennesima volta che in quel protocollo non c’è NULLA che possa risolvere i problemi dei nostri associati. I 330 milioni di serviranno solo e ancora, in larga fetta, a finanziare rimborsi sui pedaggi autostradali e corsi di formazione, tutte cose che NON ci riguardano. Non si dimentichino, il Sottosegretario Girlanda e il Ministro Lupi, che ancora devono dirci, osservando le ore di guida imposte dal codice della strada, come dobbiamo fare a far arrivare le merci meridionali nel nord Italia e nel resto d’Europa. Signori, la domanda è semplice. E ancora quali soluzioni propongono per l’ecobonus 2010 e 2011 considerato che i 30 milioni da erogare per il 2010 (ancora non abbiamo visto un centesimo!) copriranno solo un terzo del rimborso promesso, e i 30 milioni per il rimborso 2011 non stati autorizzati dall’UE, quindi non sono spendibili anche se inseriti in finanziaria? Ma il diritto acquisito esiste solo per le pensioni d’oro? Non esiste per gli autotrasportatori che sono stati invogliati da decreti ministeriali e leggi finanziarie ad anticipare somme che ora nessuno vuole restituire? E cosa hanno fatto al MIT per vederci chiaro sul costo del traghettamento sullo Stretto di Messina? Possiamo continuare: perché per essere presenti all’Albo hanno inserito paletti tali che solo “alcune” (le solite) associazioni nazionali possono metterci piede, lasciando fuori e, di fatto, discriminando, tutte le altre associazioni? Cosa temono da chi lasciano fuori? Cos’hanno da nascondere? Quali altri inciuci hanno in mente? Potremmo continuare così per le molteplici altre richieste che non hanno mai avuto riscontro. La nostra manifestazione si svolgerà in modo pacifico e democratico e saranno i numeri a dimostrare che i primi a dovere essere cacciati fuori dall’Albo e dai tavoli istituzionali dovranno essere Unatras e Anita.

Aitras


Salvatore Bella

la scelta di revoca del fermo, da parte di alcune Associazioni, non equivale affatto ad un senso di responsabilità, piuttosto è la dimostrazione di quanto certi personaggi pur di rimanere ancorati alle proprie poltrone tradiscano il significato ed il valore del ruolo di rappresentanza della Categoria.

La firma del protocollo d’intesa dello scorso 28.11.2013 ha palesato l’interesse di continuare a gestire l’albo, il comitato centrale ed i fondi destinati ad autostrade e formazione.

E’ inammissibile.

Nel corso dei mesi passati, abbiamo chiesto più volte di avviare un processo di ristrutturazione del settore, che non corrisponde allo stanziamento di fondi a pioggia, ma piuttosto nello stabilire regole certe.

Regolamento / Attuazione / Verifica

Consisterebbe in questo il primo intervento a favore delle imprese di trasporto, seguito poi da un’ equiparazione del sistema agli standard europei.

Non aver ascoltato le ragioni di “altre” Associazioni, lasciandole fuori dai tavoli, aver demandato poteri e scelte alla volontà dei soliti noti, vi rende Responsabili di questo fermo.

L’Autotrasporto italiano non può essere rappresentato da associazioni che fanno capo ai vari confindustria, confartigianato, confcommercio, cna, lega Coop, in tutto 34 sigle il cui intervento fa sospettare un “conflitto d’interessi”.

Dal 9 dicembre, nostro malgrado, l’Italia si ferma, e saranno i “numeri” a chiarire l’autorevolezza di quelle Associazioni fino ad ora estromesse.

Associazione A.I.A.S.

Il Presidente

Giuseppe Richichi