Il Movimento dei Forconi, che ha proclamato un blocco nazionale dell’autotrasporto dal 9 al 13 dicembre prossimi contro la politica del governo, ha affermato in una nota che “tutti coloro che intendono ribellarsi con noi sono i benvenuti, a condizione che non si azzardino a mettere cappelli di qualsiasi colore all’iniziativa”. Il riferimento è all’adesione allo sciopero da parte di partiti di estrema destra o alla possibile partecipazione di militanti di movimenti di estrema sinistra, secondo quanto si apprende.
“Alla vigilia della grande mobilitazione popolare ad oltranza, che inizierà la sera dell’otto dicembre 2013 – si legge nel comunicato del movimento capeggiato dal siciliano Mariano Ferro -, giungono copiose sempre nuove adesioni, da parte dell’Italia che soffre e che da troppo tempo chiede fatti per una svolta radicale: cittadini, comitati popolari, forze politiche. Ciò è indice di una sempre più larga condivisione degli obiettivi che ci siamo dati: per ridare speranza al nostro Paese occorre oggi con urgenza trovare le soluzioni alle tantissime vertenze irrisolte o mandare a casa un governo asservito ai potenti ed un parlamento di nominati, porre fine al far-west della globalizzazione, riprenderci la sovranità popolare e monetaria”.
“Tutti coloro che intendono ribellarsi con noi sono i benvenuti – prosegue la nota dei Forconi, che a gennaio 2012 paralizzarono per nove giorni strade e raffinerie in Sicilia -, a condizione che non si azzardino a mettere cappelli di qualsiasi colore all’iniziativa. Ad essi ribadiamo ancora una volta fino alla noia che non saranno accettati simboli di partito, che la protesta sarà non violenta, che i nostri valori sono quelli scolpiti nella nostra Costituzione democratica, calpestata da coloro che hanno giurato di difenderla, e sorta grazie alla vittoriosa lotta di popolo contro la dittatura nella quale in forme diverse ci ha riportati questa classe dirigente. Proprio oggi, che il nostro Paese è sull’orlo del baratro, quella straordinaria lotta di popolo resta un esempio da seguire. Per quanto ci riguarda sarà la rivoluzione degli onesti”.
Il direttore provinciale della Confesercenti, Salvo Politino, non nasconde i suoi timori per le ripercussioni legate alla protesta. “Condividiamo le ragioni che animano la piattaforma di rivendicazioni del Movimento dei Forconi e crediamo fermamente nel diritto alla libera espressione; tuttavia, siamo fortemente turbati dalle possibili conseguenze di un’azione di paralisi sull’economia già stagnante del nostro territorio. Un blocco come quello annunciato rischia di ripercuotersi proprio sull’anello più debole, ovvero quello dei piccoli commercianti che attendono il periodo natalizio per risollevare le sorti di un’annata nera dal punto di vista delle vendite”.
Politino, che rivolge un appello alle istituzioni: “Crediamo che le ragioni di insofferenza legittimamente sollevate dai Forconi possano trovare una sede di interlocuzione più proficua. Invitiamo pertanto il Prefetto a intervenire e convocare un tavolo tecnico per ragionare insieme e presentare proposte di attuazione immediata. Il dialogo sulle sfide che conducono alla ripresa economica e allo sviluppo possono e devono essere affrontate in maniera costruttiva”. Dello stesso avviso è Filippo Guzzardi, presidente Confesercenti Catania “dopo l’esperienza vissuta in Sicilia con blocchi e presidi a oltranza – afferma il presidente – ci auguriamo che la protesta stavolta ridimensioni i toni e venga svolta nelle sedi opportune, senza inficiare negativamente sulla già precaria tenuta produttiva delle imprese”.