Sembrava all’inizio una strana proposta fatta in una giornata calda della scorsa estate, ma alla fine il progetto di aprire un casinò in Sicilia ha preso definitivamente forma e sta per essere approvato dall’Assemblea regionale, anche se bisognerà vedere in quale versione.

La “pazza idea” di aprire un casinò in Sicilia è stata infatti lanciata per la prima volta nel luglio scorso, vista come una iniziativa in grado di incrementare l’offerta turistica della regione, magari puntando alla riapertura dello storico casinò di Taormina, chiuso ormai dal lontano 1965. Ma al progetto di riaprire un casinò a Taormina, si è presto aggiunta un’altra location, quella di Palermo.


Insomma, dopo che per decenni e precisi motivi storici, in Italia sono stati aperti solo quattro casinò, in deroga alla legge nazionale, ed in zone prossime ai confini della nazione (Sanremo, Venezia, Campione d’Italia e Saint-Vicent), in Sicilia si propone di aprire ben due casinò. Anzi sei. La discussione in Assemblea si è infatti ampliata e non si è resistito alla tentazione di proporre anche altre location: Cefalù, Trapani, Ragusa ed anche Agrigento.

È probabile tuttavia che il disegno di legge sarà approvato con al massimo la proposta di due casinò,  per non far sì che poi il progetto non si possa attuare. Occorre infatti che la legge regionale sia approvata anche dal Parlamento italiano, visto che su questo tema le regioni non possono prendere decisioni autonome. E quindi, soprattutto in un momento storico come questo, è più probabile che la  proposta della regione siciliana sia presa in considerazione se le richieste di apertura di casinò sono limitate.

Non mancano i contrari alla proposta di legge, in particolare tra coloro che mettono in guardia contro il rischio di ludopatie, anche se sappiamo che ormai l’offerta dei giochi non è limitata come un tempo. Il vero dubbio, secondo alcuni, riguarda la sostenibilità economica dei casinò terresti che potrebbero soffrire per la concorrenza dei siti di casino online aams.

Il problema infatti è che negli ultimi anni i quattro casinò italiani hanno fatto registrare perdite, facendo in qualche caso paventare la chiusura di queste sale da gioco. Il problema in realtà è rappresentato solo in parte dai casinò online, che peraltro varie indagini di mercato mostrano che hanno una utenza completamente diversa dai casinò veri. Il problema vero è da un lato la crescente popolarità di altre destinazioni per il gioco d’azzardo e dall’altro una strategia di mercato ormai obsoleta.

Sarebbe quindi il momento sbagliato quindi per aprire uno o più casinò in Sicilia? In realtà, proprio quest’anno, tre dei quattro casinò italiani hanno ripreso a fare utili, proprio perché hanno cambiato strategia di mercato. Ai tradizionali giochi, hanno infatti affiancato una intensa attività di collaborazione con il mondo del poker, organizzando all’interno dei casinò un crescente numero di tornei a valenza nazionale ed internazionale.

Insomma, con la giusta strategia di mercato anche i casinò in Sicilia possono avere un giusto percorso di sviluppo economico. Tutto dipenderà a questo punto da come la proposta di legge siciliana verrà accolta in Parlamento.