I giudici della sezione giurisdizionale della Corte dei conti hanno condannato Claudio Schembri e Giuseppe Amella, medico e infermiere dell’ospedale San Giovanni di Dio, a risarcire all’Asp rispettivamente 67.289 euro e 27.803 euro. I due – già processati e condannati in sede penale a 14 mesi di reclusione (pena sospesa) – sono ritenuti responsabili della morte del piccolo Angelo Casà deceduto il 26 gennaio 2003 per alcune complicazioni sopraggiunte a un intervento di adenotonsillectomia effettuato nel reparto di Ototrinolaringoiatria dell’ospedale di Agrigento. La somma che Schembri e Amella dovranno versare all’Asp è solo una parte di quella pagata dall’Azienda sanitaria ai familiari del piccolo Angelo come risarcimento. Ciò perché anche l’Asp venne riconosciuta responsabile di carenze strutturali e organizzative.