ravanusaRichiesta di affidamento al Museo Archeologico “S. Lauricella” di Ravanusa del reperto N. I. 1319 e cioè della “Pelike a figure rosse con scena, sul lato A, del rapimento di Europa e, sul lato B, della raffigurazione di un cinghiale”, attribuito al Pittore di Geras, attualmente custodito nel Museo Archeologico di Agrigento.
L’Associazione SiciliAntica, sede di Ravanusa, che mi onoro di presiedere, da vari anni è operante in sede tramite le seguenti attività:
○ Archeo-Incontri:
 Il mondo di Dioniso: Repertorio figurativo dei vasi attici nel Museo Archeologico “S. Lauricella” di Ravanusa;
 Il mondo del simposio nella polis di Monte Saraceno di Ravanusa;
 Una vasca gradinata nella zona archeologica di Monte Saraceno di Ravanusa.
○ Pubblicazioni:
 Ravanusa: Le baronie dal 1330 al 1402;
 La miniera Conte Bosco di Ravanusa;
 Il Marchesato di Bifara e Favarotta;
 La Madonna di Ravanosa presso all’Alicata;
 Il palazzo ducale di Castelvetrano ed i Tagliavia signori del Casale Ravanuse;
 La statua di San Vito nella Chiesa di Maria SS. Assunta di Ravanusa;
 Il Marchesato di Bifara e la statuetta della Madonna delle Grazie di scuola gagitana;
 I bei reperti del Museo Archeologico “S. Lauricella” di Ravanusa (vari articoli su alcuni reperti archeologici).
○ Pubblicazioni video:
 Morgantina rivive, anno 2011;
 Restauro della statua della “Madonna di Ravanuse”.
○ Pubblicazioni in stampa:
 Storia Urbanistica di Ravanusa: L’arteria stradale “via Dante – via Manzoni” già via “Carceri”;
 La Chiesa e il Convento dei Frati Minori Osservanti e le “Leggi eversive” del Regno d’Italia;
 Magalufa e Soro Marchesa: Relazione di accompagnamento alla richiesta di istituzione di un Parco Archeologico, Mineralogico e Paesaggistico dell’Area SIC ITA 05001 denominata “Pizzo Muculufa”.
○ Convegni e Mostre:
 La Madonna di Ravanosa ed i tesori dei santuari mariani in Sicilia;
 Il “Fondo Sillitti”: Mostra fotografica di immagini inedite di “RavanusAntica”;
 Rocce e minerali nell’areale del Comune di Ravanusa.
○ Mostra permanente di reperti mineralogici presso la locale sede dell’Associazione;
○ Visite guidate a gruppi di turisti e classi scolastiche nel sito archeologico di Monte Saraceno e nel Museo sopraddetto.
Il tutto effettuato su base volontaria e senza fini di lucro, niente mai chiedendo alle varie Istituzioni, ma solo con autofinanziamento in piena aderenza al Protocollo d’Intesa del 28 marzo 2014 tra l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e l’Associazione Regionale di SiciliAntica.
Poiché la nostra l’Associazione si pone, tra i vari obiettivi, soprattutto quello di promuovere la conoscenza, la tutela, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale e ambientale, di favorire il rispetto e l’attuazione delle leggi per la salvaguardia ed il recupero dei beni archeologici, artistici, architettonici, storici e ambientali,
CHIEDE
che il reperto archeologico N.I. 1319 e cioè della “Pelike a figure rosse con scena, sul lato A, del rapimento di Europa e, sul lato B, della raffigurazione di un cinghiale”, attribuito al Pittore di Geras, attualmente custodito nel Museo Archeologico di Agrigento, possa essere dato in affidamento, così come gli altri reperti lo sono stati, al Museo Archeologico di Ravanusa.
Sappiamo bene, da una breve notizia riportata da Pietro Griffo sui Fasti Archeologici del 1957, che tale Pelike fu venduta alla Soprintendenza Archeologica di Agrigento da un contadino di Ravanusa, quale reperto occasionale forse proveniente dall’area archeologica di Monte Saraceno e, quindi, per noi cittadini di Ravanusa possiede un valore storico – affettivo indescrivibile.
Occorre inoltre dire che il vaso in questione, pur trovando adeguata e degna collocazione all’interno del Museo di Agrigento, ricchissimo di tanti altri reperti, inserito però nel nostro piccolo e ben organizzato Museo, grazie alla progettazione ed al lavoro a suo tempo effettuati dalla Sezione Archeologica del Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università di Messina d’intesa con codesta Soprintendenza, si aggiungerebbe ai pochissimi vasi attici integri, attualmente esposti, ed arricchirebbe in tal modo il nostro pur piccolo patrimonio di reperti.
Tale istanza affonda le proprie radici nel sentimento generale dei cittadini di Ravanusa in quanto reperto della nostra storia ed elemento culturale delle nostre radici.
Siamo sicuri che la nostra richiesta troverà accoglienza presso gli Organi Istituzionali citati in indirizzo, che ci auguriamo vogliano attivarsi, in base alle proprie competenze, onde pervenire all’attuazione della richiesta di cui all’oggetto, anche perché è dal 1973 in poi che il programma di collaborazione tra Soprintendenza di Agrigento, l’Istituto di Archeologia dell’Università di Messina ed il Comune di Ravanusa ha dato fruttuosi risultati, di cui ne sono un chiaro esempio la zona archeologica attrezzata di Monte Saraceno ed il Museo Archeologico di Ravanusa.
In attesa di riscontro alla presente, distinti saluti
Prof. Francesco Di Natali
Presidente di SiciliAntica – sede di Ravanusa