arbitro_ayroldi_548x345Aumenta la violenza negli stadi italiani, in particolare nelle serie minori, diminuiscono le situazioni critiche nelle zone esterne agli impianti. Seicento gli arbitri aggrediti, di cui 181 costretti a ricorrere alle cure in ospedale. Diminuisce il numero dei club di tifosi e l’estrema destra continua a comandare nelle curve. E’ quanto emerge dal rapporto annuale dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive pubblicato oggi. La stagione 2014-2015 fa registrare un incremento del 4,5% degli incontri con feriti, ma ben più ampia risulta la percentuale relativa ai soli campionati professionistici (serie A, B e Lega Pro), con un aumento del 22%.

Sono seicento gli episodi di violenza a danno degli arbitri, dei quali 181 hanno richiesto il ricorso a cure sanitarie in particolare nei campionati dilettanti. La Sicilia detiene il primato negativo con 128 casi. Oltre il 30% degli arbitri aggrediti hanno fatto ricorso alle cure mediche. Più dell’82% delle violenze subite sono ‘fisiche gravi’. Di queste, 60 sono state consumate ai danni di ragazzi di 16-17 anni e 15 hanno riscontrato da 2 a 30 giorni di malattia. I calciatori incidono con il 69% sul totale delle violenze ed i dirigenti con il 24%.


Invariato il numero dei feriti tra le forze dell’ordine nelle gare professionistiche (62 unità), mentre l’indicatore è aumentato del 14% se riferito a tutti gli incontri (da 128 a 146). Sul fronte delle attività di contrasto, mentre i denunciati risultano in calo sia complessivamente (-16,9%) che nelle sole serie professionistiche (-26,3%) gli arrestati sono in controtendenza nel quadro generale con un incremento del 53% (da 160 a 246). Il numero degli agenti delle forze dell’ordine impiegati per gli incontri di calcio è aumentato del 14,8% (da 185.686 a 213.166).

Relativamente agli scontri, lo stadio, grazie alle misure organizzative introdotte, presenta il livello minimo di criticità. Infatti sono solo il 12% gli episodi che si registrano all’interno degli impianti mentre le adiacenze degli stessi rimangono il punto più delicato per la gestione dei servizi di ordine pubblico con il 68% degli episodi. Restano marginali gli scontri lungo le vie di trasporto (2% sia in ambito ferroviario che in ambito autostradale) mentre in ambito urbano, nelle vie che portano o defluiscono dallo stadio si sono registrati il 16% degli scontri. Sempre meno gli scontri durante le gare (5%) quando le tifoserie sono ben divise tra loro.

Dall’ultimo censimento delle tifoserie è emerso che in Italia risultano attivi 382 club (a fronte dei 403 censiti nel campionato 2013-2014), composti da circa 39.600 supporter (a fronte dei 40.260 del precedente campionato). Tra questi club, secondo i dati della Digos, 151 (a fronte dei 155 del campionato 2013-2014) hanno manifestato un orientamento politico. In particolare, 40 gruppi risultano orientati su posizioni di estrema destra (erano 46 nel 2013-2014) e 21 su posizioni di estrema sinistra (20 nel 2013-2014). Infine, nel campionato 2014-2015 si sono verificati 28 episodi di razzismo di cui 23 in cori, perlopiù nel noto verso scimmiesco (uh-uh) rivolto ai giocatori di colore (per i quali sono stati denunciati 11 tifosi).

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