Un agente della polizia penitenziaria è stato aggredito nel carcere di Augusta (Siracusa) da un detenuto extracomunitario. La denuncia arriva dal Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che chiede al ministro della Giustizia Andrea Orlando di avvicendare alla guida del Dap, l’attuale capo Santi Consolo. ‘
‘Un detenuto extracomunitario, in osservazione psichiatrica – afferma il vice segretario provinciale Salvatore Gagliano – si è barricato nella propria cella intorno alle ore 08,00 ed ha aggredito il poliziotto che tentava di togliere la barricata. Ha scagliato un pugno in fronte al Poliziotto Penitenziario che era intervenuto per togliere la barricata che poi è stato trasportato al Pronto Soccorso di Augusta con prognosi di giorni 8 per trauma distorsivo cervicale”.
“La Polizia Penitenziaria – denuncia – è stanca di subire continue aggressioni: seppur il carcere di Augusta è un penitenziario che punta tanto sulla rieducazione e trattamento il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria deve adottare regole tecniche per consentire al personale di tutelarsi adeguatamente davanti a tali fatti, che lasciano un segno nella vita del poliziotto”. – Il segretario generale del Sappe, Donato Capece torna a sottolineare le criticità delle carceri italiane: ”Nei 200 penitenziari del Paese l’affollamento nelle celle resta significativamente alto rispetto ai posti letto reali, quelli davvero disponibili, non quelli che teoricamente si potrebbero rendere disponibili. Un problema è la mancanza di lavoro, che fa stare nell’apatia i detenuti. Ma va evidenziato anche che l’organico di Polizia Penitenziaria è sotto di 7mila unità e che il carcere non può continuare con l’esclusiva concezione custodiale che lo ha caratterizzato fino ad oggi. E fatelo dire a noi che stiamo tra i detenuti, in prima linea, 24 ore al giorno”. ‘
‘Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando – continua il Sappe – deve avvicendare dalla guida dell’Amministrazione Penitenziaria l’attuale Capo, il siciliano Santi Consolo. Da quando c’è lui, le aggressioni a poliziotti penitenziari nelle carceri hanno una cadenza quasi quotidiana, anche per l’assenza di adeguati provvedimenti. L’Amministrazione penitenziaria si preoccupa di garantire l’uso della sigaretta elettronica ai detenuti o, come quest’estate, delle docce nei cortili dell’ora d’aria, sempre per i ristretti. Non pensano certo agli Agenti di Polizia Penitenziaria, alle loro pessime e precarie condizioni operative, al fatto che siamo sotto organico di più di 7mila unità, e che dobbiamo anche pagarci la stanza se dormiamo in Caserma mentre nessun detenuto paga allo Stato alcunché per il ‘soggiorno’ nelle carceri italiane”, conclude Capece.