Vivere in un paese al contrario è certamente una grande fatica. Lì dove i parchi non sono parchi ma discariche, i marciapiedi parcheggi per le auto, le buche un reperto archeologico da tutelare, dove l’asfalto viene utilizzato come i bambini la nutella, dove si sbandiera un finanziamento per i parchi inclusivi ma non si è capaci di tutelare una giostrina per disabili, dove si spendono 150 mila euro per fare un impianto elettrico a uno stadio ( si fa per dire) che dicono ( ma lo dicono solamente) andrà ristrutturato,  risulta quasi normale che delle costose isole ecologiche computerizzate  diventino sono delle cloache a cielo aperto che istigano la gente a conferire in maniera selvaggia creando quotidianamente delle discariche ( e tanta, tanta, tanta indifferenziata).

Qui funziona così, si annunciano le cose più straordinarie, dai campi sperimentali in poi ci siamo abituati alla campagna degli annunci e poi si riduce tutto a quanto di più vergognoso si possa realizzare. Quella delle isole ecologiche è  l’ultima in termini di tempo, noi che abbiamo le spalle grosse e una buona memoria,  ci ricordiamo l’acqua trafugata dai pozzi di contrada Gulfi, il cam sotto sequestro con relativa tramoggia, la strage di alberi al foro boario per trasformarlo da un polmone verde a un polmone di un fumatore con enfisema. In compenso ci facciamo fotografare con la nostra camicina bianca inamidata a piantumare gli alberelli che non vedranno mai la luce, perché sommersi dalla monnezza.


Noi oramai siamo abituati a tutto e il vero dramma è l’assuefazione. Non ci indignammo neanche dinnanzi alla vandalizzazione della piscina che avevamo affidato a questi signori con il voto datogli e che hanno lasciato che venisse vandalizzata , distrutta , annientata, senza neanche la dignità minima sindacale di chiedere scusa alla città. Anzi chi aveva denunciato questa vergogna oggi è accanto ai denunciati a prenderne le difese ( dicono si chiami sindrome di Stoccolma). Ma siamo nella città del marchese del Grillo, dove sbeffeggiare il popolo è lo sport preferito , anche perchè l’assenza di strutture sportive non e consentirebbe praticare altri.