Negli ultimi decenni la chirurgia refrattiva si è costantemente evoluta grazie all’impiego di tecniche innovative di ultima generazione che consentono di risolvere diverse tipologie di disturbi visivi.

Tra queste è possibile annoverare quelle che vengono effettuate ricorrendo a vari tipi di laser così come quelle che richiedono l’impiego delle sonde a ultrasuoni, o l’impianto di lenti fachiche che in genere vengono scelte per pazienti con problemi visivi non trattabili con il laser.


ReLEx SMILE: quando si usa e come funziona

 

Come riportato anche sul sito web del Dr. Angelo Appiotti, tra le più recenti tecniche di chirurgia refrattiva è possibile annoverare la ReLEx SMILE, che viene utilizzata nei casi di miopia e astigmatismo miopico e prevede l’impiego del laser a femtosecondi.

Questo strumento crea un’incisione di pochi millimetri attraverso la quale si estrae un lenticolo (corrispondente al difetto rifrattivo) precedentemente creato che viene rimosso in meno di 1 minuto. In questo caso, ovviamente, sarà determinante l’abilità del chirurgo per lo scollamento del lenticolo e la sua successiva estrazione.

In linea generale, la ReLEx SMILE si adegua perfettamente anche su occhi infossati o caratterizzati da una cornea particolarmente sottile. In caso di intervento a entrambi gli occhi, inoltre, la durata totale può essere inferiore ai 5 minuti.

 

 

Alla scoperta della FemtoLASIK

 

La FemtoLASIK è una tecnica pensata per pazienti tra i 18 e i 60 anni, affetti da miopia, astigmatismo o ipermetropia da lievi a moderati. Si interviene con questa modalità che prevede l’impiego di due laser: lo storico a eccimeri e quello a femtosecondi.

Con quest’ultimo si crea uno sportello, o flap corneale e successivamente, il laser a eccimeri corregge il difetto refrattivo modificando la curvatura della cornea.

 

 

Dal Supracor alla PRK: le altre tecniche refrattive

 

La PRK o Photo-Refractive Keratectomy (o PRK), resta sempre un punto fermo nella chirurgia refrattiva, affidabile e utilizzata dai professionisti che debbano escludere altre tipologie di operazione per situazioni particolari del paziente. Può risolvere miopie, astigmatismi o ipermetropie di lieve entità.

Il Supracor è un programma che viene utilizzato per la correzione della presbiopia, ma solo in casi altamente selezionati.

Tutti i laser ad eccimeri sono dotati di una tecnologia di nuova concezione denominata Advanced Control Eyetracking, conosciuta anche con l’acronimo ACE: si tratta di un puntatore estremamente preciso che segue i movimenti dell’occhio al fine di garantire un intervento senza alcun margine di errore, anche in casi di movimenti involontari durante l’intervento.

Esistono anche casi nei quali la miopia o l’ipermetropia sono estremamente elevate e il chirurgo, piuttosto che la tecnica laser può prediligere la ICL. In questo caso, vengono inserite lenti intraoculari, per difetti oltre le 18 diottrie. Nella Facorefrattiva, invece, è il cristallino stesso a essere sostituito con uno artificiale ma perfettamente biocompatibile: il grande vantaggio è anche quello di eliminare tutte le problematiche legate a un’eventuale cataratta.