I frammenti ossei rinvenuti lo scorso marzo in un’abitazione nel centro di Favara non sono umani ma appartengono ad un gatto e ad alcuni volatili. È quanto emerge dai risultati degli accertamenti eseguiti dai carabinieri del Ris di Messina sui 23 reperti sequestrati (nella relazione quattro di essi venivano indicati come umani) in una palazzina in via Luigi La Porta il 21 marzo. La scoperta era stata fatta durante alcuni lavori di ristrutturazione dell’edificio. La procura di Agrigento con il pm Gaspare Bentivegna aveva aperto un fascicolo d’inchiesta iscrivendo nel registro degli indagati, per l’ipotesi di reato di distruzione di cadavere, tre muratori e il titolare della ditta, tutti difesi dall’avvocato Salvatore Cusumano. La stessa procura di Agrigento, acquisita la relazione, probabilmente avanzerà richiesta di archiviazione con conseguente dissequestro dell’immobile.