Ritengo doveroso replicare al post divulgato dal gruppo politico “Delia è partecipazione” in ordine al presunto rifiuto da parte dell’Amministrazione comunale di coinvolgere direttamente la cittadinanza nelle scelte politiche e regolamentari che attengono allo strumento della Democrazia Partecipata, giusto per ricondurre i fatti ad un alveo di verità e trasparenza.

È bene innanzitutto precisare che lo strumento della democrazia partecipata trova fonte normativa in una legge regionale, fonte gerarchicamente superiore rispetto alle fonti normative comunali, ossia Statuto e regolamenti, che non possono derogarvi introducendo un anomalo quanto improprio e non previsto coinvolgimento diretto della cittadinanza.


La Commissione che ha istruito e deliberato sui progetti della democrazia partecipata si è attenuta pedissequamente ai dettami della legge regionale, rispettandone le linee guida da ritenersi imprescindibili, e cioè quelle che attengono alla valutazione dei progetti in termini di meritevolezza e dell’esercizio del voto da parte dei cittadini.

Il coinvolgimento diretto della cittadinanza invocato dal gruppo “Delia è partecipazione”, seppure nobile nei suoi fondamenti, nulla ha a che vedere con il modus operandi di una macchina amministrativa che ha nelle figure elette democraticamente dal popolo le uniche deputate al perseguimento del “bene comune”.
Le Istituzioni non possono nè devono snaturare i ruoli assegnati dalla legge a coloro i quali sono chiamati ad amministrare la “cosa pubblica”: il Sindaco e la sua Giunta hanno il diritto/dovere di portare avanti la propria programmazione amministrativa mentre il Consiglio comunale ha in capo a sé il ruolo di indirizzo e controllo.
Giova ricordare a tal proposito il principio di sussidiarietà verticale (art.118 della Costituzione), principio cardine che ispira tutta l’azione amministrativa, secondo il quale le funzioni amministrative devono essere attribuite agli enti più prossimi ai cittadini e quindi più vicini ai bisogni del territorio: il primo Ente in ordine di prossimità è il Comune il quale deve soddisfare i bisogni dei cittadini tramite, ripeto, i suoi organi eletti dal popolo.

Voler trasformare il Comune in una arena pubblica vuol dire non rispettare i dettami stabiliti dalle leggi vigenti in materia nonché confondere le idee con un preciso intento demagogico.

A tal proposito, l’incontro avuto con alcuni esponenti dall’Associazione “Delia è partecipazione”, incontro che l’Amministrazione nell’esercizio delle sue prerogative avrebbe potuto rifiutare, seppure caratterizzato dalla massima apertura e dall’attribuzione di un credito di fiducia, ha palesato intenti di natura squisitamente populistica che non possono essere né condivisi nè sostenuti da un’Amministrazione pubblica che ha ben chiaro il ruolo assegnatogli dal corpo elettorale.

Il Sindaco
Dott. Gianfilippo Bancheri