Il 29 maggio tornano a scioperare anche a Palermo i lavoratori dell’Enel contro i nuovi orari di lavoro sfalsati decisi unilateralmente dall’azienda. In mattinata si terrà un presidio sotto la sede centrale di via Marchese di Villabianca.
In una lettera inviata all’azienda, le segreterie territoriali palermitane di Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil, esprimono dissenso contro la decisione e annunciano una massiccia adesione alla protesta.
“I nuovi schemi organizzativi introdotti, già di per sé poco compatibili con la realtà operativa della nostra azienda – denunciano nella missiva Filctem, Flaei e Uiltec – si stanno dimostrando giorno dopo giorno impraticabili e stanno generando confusione, disorganizzazione e malessere tra i lavoratori. Il quadro è ulteriormente aggravato da una gestione caotica delle turnazioni, con cambi repentini, comunicazioni tardive o contraddittorie”.
“Lo scorso 19 settembre era stato siglato un protocollo tra Enel e le organizzazioni sindacali, in cui si dava vita a una sperimentazione che in tutta Italia ha coinvolto solo quattro unità operative – spiegano i segretari di Filctem Cgil Palermo, Flaei Cisl Palermo Trapani e Uiltec Uil Calogero Guzzetta, Carlo Santodonato e Carlo Caruso – Una sperimentazione di 6 mesi con l’orario sfalsato, e due turni, uno di mattina e uno di pomeriggio. I sindacati, al termine del periodo, si sono dette contrari ad applicare il nuovo modello, perché stravolge la vita dei lavoratori. E invece Enel ha imposto che si partisse in tutta Italia. Già il 12 maggio c’è stato il primo sciopero con un’altissima adesione “.
“L’azienda in pratica, in barba al fatto che ci siano procedure del Ccnl da rispettare, che prevedono prima di cambiare orario un passaggio con le Rsu e le segreterie regionali, ha utilizzato in modo improprio l’accordo dicendo che dopo la sperimentazione si sarebbe partiti – aggiungono Guzzetta, Santodonato e Caruso – In molti casi, i lavoratori si trovano costretti a riorganizzare all’ultimo momento la propria vita personale, sottraendo tempo prezioso alle proprie famiglie. Questa situazione non è più tollerabile. E poi, l’organico prima era concentrato in un solo turno, ora in due. Con la conseguenza che mancano i responsabili delle unità operative, che non sono più insieme, e manca il personale. Una difficoltà logistica che era nelle cose e che sta creando danno ai lavoratori”.
A Palermo i sindacati scrivono a Enel per dire che “continuare a operare in queste circostanze, con una programmazione del lavoro incerta e inefficace, rappresenta un serio rischio per la salute e la sicurezza del personale”.
A questo si aggiunge il timore per quanto potrebbe accadere in estate, con le ondate di calore nei mesi estivi e una previsione di carichi di lavoro “ancora più disumani, in condizioni ambientali sempre più estreme”.
La richiesta è di un cambio di passo immediato: “Servono organizzazione, rispetto della vita privata dei lavoratori e responsabilità nella gestione delle risorse umane. Non siamo più disposti ad accettare soluzioni che scaricano sulle spalle dei lavoratori i limiti gestionali dell’azienda”.
“Il 29 manifesteremo il nostro dissenso per questa scelta – concludono Guzzetta, Santodonato e Caruso – Il problema non è solo dei lavoratori di Enel, che protestano. Ma dei cittadini, che si subiranno d’ora in poi stacchi di corrente non più nel consueto orario dei lavori di manutenzione dalle 7.30 alle 16.30. I possibili black out arriveranno anche nella fascia oraria dalle 16 alle 22. L’impatto si avvertirà direttamente nelle case di tutti”.