Chiusura delle Valutazioni di impatto ambientale entro maggio o i primi giugno, approdo al Cipess entro giungo poi il via libera definitivo. In estate, o al massimo a settembre, sullo Stretto di Messina comincerà a sentirsi il rumore delle ruspe del cantiere per il Ponte sullo Stretto.
Il 2025 è l’anno del Ponte, il cronoprogramma
Il cronoprogramma lo hanno dettato il presidente della Stretto di Messina Pietro Ciucci ed il sottosegretario al Cipe Alessandro Morelli in occasione di una conferenza stampa a Roma tenuta dal Ministro Matteo Salvini in occasione del via libera al Disegno di legge sulle Infrastrutture.
E’ solo questione di giorni, stanno per completarsi infatti, la Valutazione di impatto ambientale e la Valutazione di incidenza ambientale con tutte le procedure connesse anche a livello Ue. All’Europa si devono solo delle “comunicazioni” non c’è un livello autorizzativo necessario.
“L’obiettivo – ha confermato l’amministratore della Stretto di Messina, Pietro Ciucci – è di portare la documentazione al Cipess entro fine giugno”. A fargli eco è stato il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini per il quale “l’avvio dei cantieri è previsto entro estate 2025” anche se dal suo entourage emerge una data appena un poco più prudente: entro settembre.
Pericoli sismici, tuona la deputata messinese d’opposizione
“E’ incredibile come sul ponte il governo Meloni continui a passare sopra alle teste dei cittadini che sulle sponde dello Stretto ci vivono” dice la senatrice M5s messinese Barbara Floridia.
“Giusto venerdì a Messina abbiamo avuto il prof. Carlo Doglioni, ex presidente dell’INGV, che ha rimarcato come tutti i nodi geologici e sismici che il progetto porta con sé non siano stati sciolti. In quell’occasione è emerso che ci sono delle faglie da considerarsi attive a nord di Capo Peloro, a Ganzirri e in tutto il resto dell’area dello Stretto. C’è poi il nodo della faglia di Cannitello, sopra la quale verrà issato il pilone dell’opera del versante calabrese. Doglioni è stato perentorio: bisognerebbe fare nuovi studi e approfondimenti prima di dare il via libera definitivo. A tre giorni da queste evidenze snocciolate numeri alla mano e sulla base dei documenti presentati dallo stesso governo, il Consiglio dei ministri dà l’ok a un dl Infrastrutture che con ogni probabilità aggira le normative europee in tema di appalti, con Salvini che fissa un nuova road map con passaggio al Cipess entro giugno – doveva essere prima entro febbraio, poi entro aprile – e l’inizio dei lavori entro l’estate. Un’accelerata folle, accompagnata da surreali dibattiti su quale nome dare a questo ponte. A dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, dell’approssimazione con cui Salvini approccia a questo dossier. Per il ministro delle Infrastrutture sembra tutto un gioco, ma per i cittadini non lo è. Ribadiamo che l’alternativa esiste, ed è il potenziamento dell’attraversamento dinamico. Un’alternativa più economica, meno pericolosa e soprattutto più sensata” conclude in una nota la presidente della commissione di Vigilanza Rai.
Pericoli sismici sono sciocchezze
“In relazione alle affermazioni del Professor Doglioni sul progetto del ponte sullo Stretto di Messina, come ribadito più volte e chiarito in consessi scientifici, la Società Stretto di Messina precisa che il progetto del ponte sullo Stretto ha ampiamente analizzato le tematiche geologiche e sismiche” dice una nota di risposta a Doglioni della Società Stretto di Messina
“Parlare di accelerazione al suolo è un modo semplicistico, e concettualmente errato, di affrontare un problema complesso come la resistenza di una struttura a sollecitazioni sismiche. Come è noto a chiunque si occupi di ingegneria sismica va considerato lo spettro sismico di progetto”.
La nota tecnica, resiste fino a un sisma di 7.1
Sul tema i tecnici della Stretto di Messina hanno più volte risposto puntualmente a queste osservazioni. Il progetto del ponte prevede accelerazioni massime superiori a 1,5 g, allo stato limite di integrità strutturale, e non di 0,58 g come grossolanamente affermato. Sul sito istituzionale della Società è anche presente un documento redatto dai progettisti in cui viene confrontato lo spettro di progetto dell’opera con lo spettro registrato in occasione dei terremoti di L’Aquila e Amatrice, citati da Doglioni. Si evince chiaramente che alle frequenze di interesse per il ponte le accelerazioni di progetto sono sensibilmente superiori a quelle registrate nei terremoti di L’Aquila e Amatrice, e quindi le osservazioni di Doglioni sono del tutto prive di fondamento.
Per gli aspetti geologici e sismici il progetto definitivo è corredato da oltre 300 elaborati geologici frutto di nuova e più ampia documentazione a varie scale grafiche, realizzata con l’ausilio di circa 400 indagini puntuali, tra sondaggi geologici, geotecnici e sismici. Tutte le faglie presenti nell’area dello Stretto di Messina sono note, censite e monitorate, comprese quelle del versante calabrese.
I punti di contatto con il terreno dell’Opera, sulla base degli studi geosismotettonici eseguiti, sono stati individuati evitando il posizionamento su faglie attive.
Le costruzioni di ponti sospesi in zona sismica avvengono da sempre in ogni parte del mondo in aree con potenziali sismogenetici più rilevanti dello Stretto di Messina: Turchia; Grecia; Giappone; California. Il potenziale sismogenetico dello Stretto di Messina non è in grado di produrre terremoti superiori a 7.1 della scala Richter. In ogni caso il ponte sullo Stretto è progettato per restare in campo elastico anche con magnitudo superiore.
Affermazioni di Salvini sono una burla
Preferiscono evitare gli argomenti tecnici gli altri oppositori del Ponte in casa 5 stelle. “Quella di Salvini sul ponte sullo Stretto sta diventando una burla” sostiene la deputata M5s Daniela Morfino.
“Una tragica burla, visto come il governo continua a prendersi gioco di siciliani e calabresi. Ricapitolando: il rischio infiltrazioni malavitose viene ridotto a quisquilia, le norme europee in tema di trasparenza e appalti aggirate con l’odierno dl Infrastrutture, i nodi geofisici e ambientali da sciogliere chirurgicamente sottaciuti e il cronoprogramma dei lavori ridefinito ogni volta a favore di propaganda”.
“E poi c’è lui: il passaggio al Cipess. Che Salvini attende come Godot, e che ogni mese viene fissato in quello successivo. A questo punto viene da chiedersi se l’attesa del Cipess non sia essa stessa il Cipess. Quest’assenza di serietà inizia a farsi stucchevole di fronte a una regione come la Sicilia che rischia una nuova crisi idrica, che ha infrastrutture stradali e ferroviarie devastate e martoriate, e che col ponte va incontro a sfregi ambientali irrimediabili. Meloni, in qualità di presidente del Cipess, dovrà spiegarci il perché di quest’operazione costosa e delirante. E sul dl Infrastrutture, qualcuno dovrà avere la premura di dirci perché con costi triplicati rispetto al 2011 non si sia preceduto ad una nuova gara. Anche alla demagogia c’è un limite” conclude la nota della deputata M5s Daniela Morfino.
“L’ok in Cdm al dl Infrastrutture è l’occasione per il governo per ridare fiato alla cantilena stanca e stonata sul ponte sullo Stretto. Salvini dice: “Siamo in dirittura d’arrivo”. Lo ha detto almeno cento volte in due anni, intanto però il cruciale passaggio al Cipess, che doveva avvenire prima entro dicembre, poi entro febbraio, quindi entro aprile, ora viene fissato dall’ad di “Stretto di Messina Spa” entro giugno. Staremo a vedere. Intanto, vista la faciloneria con cui è stato portato avanti il dossier nell’ultimo biennio, ci permettiamo di diffidare. Salvini continua a sparare cifre a caso sui posti di lavoro, non si è capito s e farà passare l’infrastruttura come strategica nel piano di riarmo Ue che la Lega però avversa, e ora ci dice che va realizzato per non darla vinta alle mafie: insomma, star dietro alle sparate a getto continuo è complicato. Il Cipess, lo ricordiamo, è presieduto da Giorgia Meloni: appena la fallace documentazione relativa a quest’opera vi approderà, la premier sarà costretta a metterci apertamente la faccia, cosa che non ha mai fatto da quando alberga a Palazzo Chigi. La avvisiamo di una cosa: i cittadini sono stanchi delle frottole raccontate finora da Salvini su questo ponte, quindi rifletta attentamente”. Così in una nota il deputato M5s Agostino Santillo.