Il Consiglio dei Ministri approva una riforma scolastica epocale per il 2025/2026: dalla nuova Maturità alla sicurezza nei viaggi didattici, ecco come cambia la scuola italiana.

Oggi, 4 settembre, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che introduce profonde innovazioni nel sistema scolastico italiano, con misure che spaziano dalla revisione dell’Esame di Maturità alla valorizzazione del personale scolastico, fino a interventi per la sicurezza dei viaggi d’istruzione e l’edilizia scolastica. Questo pacchetto normativo, annunciato dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, segna un punto di svolta per l’istruzione, con l’obiettivo di rafforzare il legame tra scuola, territorio e mondo del lavoro, promuovendo al contempo responsabilità e crescita personale degli studenti.


Una nuova Maturità
Il cuore della riforma è la revisione dell’Esame di Stato, che torna a chiamarsi ufficialmente Esame di Maturità, un nome che sottolinea il valore formativo di questo momento conclusivo del percorso scolastico. “Chi fa scena muta all’orale, chi non svolge regolarmente la prova orale, sarà bocciato”, ha dichiarato il Ministro Valditara al termine del Consiglio dei Ministri, rispondendo ai recenti episodi di protesta silenziosa registrati nel 2025.

Le novità principali riguardano la struttura dell’esame. Le due prove scritte restano confermate: la prima, il tema di italiano, manterrà le sue sette tracce (analisi del testo, testo argomentativo e tema di attualità), mentre la seconda sarà rinnovata per riflettere meglio i programmi dei diversi indirizzi, con quesiti di logica e comprensione per testare il ragionamento critico, soprattutto nei licei scientifici. Il colloquio orale, invece, subirà una trasformazione significativa: sarà multidisciplinare, incentrato su quattro discipline scelte annualmente con decreto ministeriale, e valuterà non solo le conoscenze, ma anche le competenze trasversali, l’educazione civica e i percorsi di formazione scuola-lavoro.

Un’innovazione rilevante è l’introduzione della bocciatura automatica per chi rifiuta volontariamente di sostenere il colloquio orale, una misura volta a contrastare il “boicottaggio” dell’esame, come accaduto in Veneto, dove studenti hanno scelto il silenzio per protesta contro il sistema di valutazione. Tuttavia, i commissari avranno flessibilità per gestire situazioni di blocco emotivo, offrendo domande alternative per valorizzare il percorso dello studente.

Le commissioni d’esame saranno più snelle, passando da sette a cinque membri (due commissari esterni e due interni per due classi abbinate), con risparmi reinvestiti nella formazione specifica dei commissari e in un aumento della loro retribuzione. Inoltre, il curriculum dello studente, allegato al diploma, offrirà una panoramica completa del percorso formativo, includendo esperienze extracurriculari significative.

Formazione scuola-lavoro: da PCTO a un percorso integrato
Un altro pilastro della riforma è il rafforzamento della formazione scuola-lavoro, che abbandona l’acronimo PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) per assumere la denominazione più chiara di Formazione scuola-lavoro.

Questa misura punta a integrare il mondo scolastico con quello lavorativo, valorizzando esperienze pratiche e orientative. La filiera 4+2, che combina quattro anni di istruzione tecnica o professionale con due anni di specializzazione presso gli ITS Academy, diventa ora ordinamentale, integrandosi pienamente nel sistema nazionale di istruzione. Attualmente, 280 istituzioni scolastiche partecipano alla sperimentazione, con 395 percorsi attivati (89 nell’istruzione professionale e 306 in quella tecnica). I dirigenti scolastici potranno proporre al Ministero l’attivazione di questi percorsi, garantendo un’offerta formativa al passo con le esigenze del mercato del lavoro e dell’innovazione tecnologica.

Cittadinanza attiva e voto di condotta
La riforma rafforza il legame tra istruzione e cittadinanza attiva. Gli studenti con un voto in condotta di almeno sei decimi potranno discutere un elaborato critico su temi di cittadinanza attiva e solidale, che sarà integrato nello scrutinio finale. Questa misura si inserisce nella più ampia revisione del voto di condotta, già approvata a luglio 2025, che mira a restituire centralità al comportamento come indicatore educativo, promuovendo responsabilità e rispetto delle regole.

Sicurezza nei viaggi d’istruzione: nuove regole stringenti
La sicurezza degli studenti durante le uscite didattiche e i viaggi d’istruzione è al centro del decreto. Il Ministro Valditara ha annunciato misure rigorose: “Un bus, un pullman, un mezzo di trasporto deve essere dotato di frenata assistita. Non sarebbe successo quello che purtroppo drammaticamente è successo, se ci fosse stato questo requisito”.

Le gare per i servizi di trasporto premieranno gli operatori che garantiscono veicoli moderni, conducenti qualificati e sistemi di accessibilità per studenti con disabilità. La collaborazione con il Ministero dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini, ha permesso di definire standard elevati per la sicurezza.

Edilizia scolastica: risorse per strutture sicure
Sul fronte dell’edilizia scolastica, il decreto prevede la riassegnazione di risorse residue, originariamente destinate a locazioni o noleggi di strutture temporanee, per migliorare la funzionalità degli edifici scolastici. Questi fondi saranno utilizzati per trasporti, arredi didattici e interventi strutturali, con un focus su sicurezza e accessibilità. Inoltre, 20 milioni di euro in due anni saranno destinati a esigenze straordinarie, semplificando le procedure per varianti e interventi legati al principio DNSH (Do No Significant Harm).

Scuola Europea di Brindisi: continuità garantita
Un’attenzione specifica è riservata alla Scuola Europea di Brindisi, che vedrà assicurata la continuità del servizio educativo attraverso l’attivazione di contratti per personale docente e amministrativo di madrelingua o esperto. Questa misura risponde agli standard europei, garantendo un’offerta formativa di qualità in un contesto internazionale.

Passaggi tra indirizzi di studio: meno dispersione scolastica
Per ridurre la dispersione scolastica e l’insuccesso formativo, il decreto introduce una nuova regolamentazione dei passaggi tra indirizzi di studio. Nel primo biennio delle scuole secondarie di secondo grado, gli studenti riceveranno interventi mirati di sostegno. Nel triennio conclusivo, invece, saranno previsti esami integrativi per facilitare il cambio di indirizzo, offrendo opportunità educative personalizzate.

Risorse per il personale scolastico
Il decreto stanzia 240 milioni di euro una tantum per il contratto del personale scolastico, un passo verso il miglioramento delle condizioni lavorative di docenti e personale ATA. Inoltre, 15 milioni di euro saranno destinati a estendere l’assicurazione sanitaria integrativa ai docenti precari con contratti fino al 30 giugno. Ulteriori risorse finanzieranno la formazione dei docenti, con particolare attenzione ai commissari dell’Esame di Maturità, per garantire una preparazione adeguata alle nuove sfide educative.