La comunità di Canicattì, in provincia di Agrigento, è ancora sconvolta dalla morte del quindicenne Mattia Iannuzzo, vittima di un tragico incidente stradale avvenuto nella notte tra il 29 e il 30 settembre lungo viale Regina Margherita. Il ragazzo, studente del liceo classico, era alla guida di uno scooter quando è stato tamponato da una Fiat Cinquecento, finendo contro un albero. Con lui c’era una coetanea di 15 anni, gravemente ferita e sottoposta a un delicato intervento chirurgico all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento per ridurre fratture multiple.
L’impatto, avvenuto intorno alle 23:30, è stato fatale per Mattia, deceduto poco dopo il ricovero all’ospedale Barone Lombardo di Canicattì. La Fiat 500, guidata da un ventenne privo di patente, procedeva a velocità sostenuta. Subito dopo lo scontro, i tre occupanti dell’auto – il conducente e due passeggeri – si sono allontanati senza prestare soccorso. Gli agenti del Commissariato di Canicattì, guidati dal commissario capo Gerlando Scimé, hanno ricostruito che i giovani hanno tentato di addossare la colpa a una persona estranea, caricata in macchina dopo l’incidente per simulare che fosse al volante. Questo tentativo di depistaggio è stato smascherato grazie alle indagini, che hanno chiarito come i tre siano tornati sul luogo solo dopo aver coinvolto l’estraneo, sostenendo di essere andati a prendere bottigliette d’acqua per i feriti.
La Procura della Repubblica di Agrigento ha iscritto nel registro degli indagati il ventenne alla guida, accusato di omicidio stradale, aggravato dalla guida senza patente. Gli altri due giovani in macchina sono stati denunciati per omissione di soccorso. L’auto è stata sequestrata, e la salma di Mattia è stata dissequestrata per i funerali. Le indagini hanno confermato che il conducente ha confessato solo dopo il confronto con le prove, ammettendo il tentativo di scaricare la responsabilità per paura delle conseguenze.
I funerali di Mattia si sono tenuti ieri nella chiesa di San Diego, con una partecipazione massiccia della comunità. Centinaia di palloncini bianchi sono stati liberati in cielo, simbolo di purezza e addio. Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino, mentre la madre di Mattia, distrutta dal dolore, ha letto una lettera commovente: “Figlio mio, vola alto come i tuoi sogni”. La scuola ha osservato un minuto di silenzio, ricordando un ragazzo descritto come solare e appassionato di musica. Sui social, migliaia di messaggi hanno espresso cordoglio, denunciando la guida irresponsabile e chiedendo giustizia.
La quindicenne ferita, ora fuori pericolo, ha raccontato l’orrore dell’impatto, ricordando come Mattia le abbia stretto la mano fino all’ultimo. Associazioni locali hanno annunciato campagne di sensibilizzazione, puntando il dito contro la scarsa illuminazione del viale e la mancanza di controlli notturni. Mentre l’inchiesta va avanti, la tragedia di Mattia resta un monito: un momento di incoscienza può spezzare vite e lasciare ferite profonde. Canicattì si stringe nel ricordo di un ragazzo che meritava di vivere i suoi sogni.












