Il cartellone estivo degli spettacoli e delle manifestazioni messe su dall’Amministrazione del sindaco Lillo Firetto, culminato nella grande serata di domenica scorsa che ha visto assurgere al ruolo di protagonisti non solo i Nomadi ma un’intera città pienamente coinvolta per garantire la migliore riuscita all’evento, è servito a dimostrare che il governo della cosa pubblica non deve servire unicamente a garantire posizioni privilegiate ma prima di tutto ad accrescere la cultura di un popolo, a creare occasioni di sana aggregazione che inevitabilmente si trasformano in propulsori di reddito per il tessuto economico cittadino e non solo.

E ciò che maggiormente colpisce è l’organizzazione perfetta di ognuno dei momenti di spettacolo, di cultura, di tradizione popolare di questa Estate Empedoclina: concentrare in maniera ordinata più di 28 mila persone in una piazza e nelle zone adiacenti garantendo l’ordine e la sicurezza in maniera impeccabile, con assenza di problemi sia in fase di afflusso che di deflusso del pubblico, come è avvenuto domenica scorsa a Porto Empecocle, vuol dire essenzialmente saperci fare!


Per contro suscitano molto imbarazzo e ben più di qualche perplessità le dichiarazioni ed i programmi del sindaco del vicino Comune di Realmonte che – sull’onda dei risultati di un fantomatico studio statistico in base al quale nella stagione estiva che va a concludersi la Scala dei Turchi avrebbe fatto registrare un milione di visitatori (?!?) – prospetta non solo l’istituzione di un ticket per accedere a questo suggestivo sito ma addirittura di mettere in opera servizi per i bagnanti quali ludoteche in spiaggia, aree di parcheggio, ombrelloni e sedie a sdraio e chi più ne ha più ne metta per trasformare quello che è e deve rimanere un paradiso della natura, ambito dai turisti proprio per le sue caratteristiche selvagge, in un parco divertimenti sul modello di Rimini e Riccione!

No, caro Sindaco, non ci siamo proprio! Sono altri i modelli di valorizzazione delle bellezze naturali e paesaggistiche come la Scala dei Turchi che vanno seguiti. In quella lingua di spiaggia che conduce alla bianca scogliera di marna a picco sul mare va preservata innanzitutto l’integrità della duna, la vegetazione pioniera. E bisogna semmai impedire che si continui a fare scempio e, per dirla in siciliano, “minnitta” di questo monumento naturale e di ciò che lo circonda: abbiamo visto con i nostri occhi, anche quest’estate, gente che con assoluta nonchalance portava via grossi pezzi di roccia argillosa per puro fine “estetico” e certo non per passione geologica. Per non parlare dello scempio consentito in occasione del Ferragosto, su cui forse è meglio stendere un velo pietoso.

Ma vogliamo venirle incontro, caro Sindaco. Le proponiamo, nell’immediato, di adoperarsi per bonificare le discariche abusive che accompagnano il visitatore lungo la strada che conduce alla Scala dei Turchi (vedi, per tutte, quella del parcheggio di Villa Romana sul territorio di Realmonte) e, a medio e lungo termine, di intestarsi insieme a noi la battaglia di civiltà per eliminare od occultare in qualche modo il grande manufatto che, da oltre un ventennio, sfregia la spiaggia della Scala dei Turchi e ferisce lo sguardo di tutti quelli come noi e certamente come lei che credono ancora in un futuro diverso per questa nostra terra. Ecco, se il ticket di cui lei parla servirà per raggiungere questi risultati noi saremo accanto a lei e Realmonte potrà divenire realmente l’ombelico del turismo agrigentino al pari della Valle dei Templi di Agrigento. Ogni altra ipotesi ci pare campata in aria!

Claudia Casa