raffineria-di-gela“Accordo fatto su Eni Gela davanti al ministro Guidi. La raffineria diventa green. Salvi i posti di lavoro”. Cosi’, su Twitter, il portavoce del ministro dello Sviluppo Economico ha dato notiza dell’accordo che tarsforma la raffineria in ‘verde’ e preserva l’occupazione.

“Sono molto soddisfatto per l’intesa raggiunta oggi, raggiunta grazie al lavoro di istituzioni locali e regionali, organizzazioni sindacali e la mediazione del ministero dello sviluppo economico” si legge in una nota dell’ad di Eni, Claudio Descalzi. “Con questo accordo – continua Descalzi – Gela si conferma al centro del nostro sistema industriale e puo’ ripartire con un nuovo piano di sviluppo economicamente sostenibile e in grado di garantire al territorio solide prospettive occupazionali. Il piano prevede nuove e importanti iniziative industriali volte a sviluppare il settore upstream sul territorio siciliano e a rendere le nostre attivita’ sempre piu’ sostenibili a livello ambientale facendo leva su importanti investimenti, sull’innovazione tecnologica e sulle le competenze delle nostre risorse. Gli accordi di oggi – conclude l’ad di Eni – sono la conferma che le sinergie e lo spirito costruttivo fra tutti gli stakeholders possono determinare iniziative innovative e positive in grado di coniugare le esigenze dell’impresa e delle comunita’ che vivono nei territori”.

Il si’ alla riconversione verde della raffineria Eni di Gela porta con se’ la garanzia del mantenimento di tutti i posti di lavoro, compresi quelli dell’indotto e l’impegno all’utilizzo del sito gelese per l’insediamento di una bioraffineria nonche’ come base logistica per l’on e l’offshore e la nascita di un nuovo centro di alto livello per la sicurezza nel settore dei biocarburanti, si legge in una nota del Mise. Si muove lungo queste direttrici di fondo il Protocollo d’intesa firmato questa sera al Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza del Ministro Federica Guidi, del Vice Ministro Claudio De Vincenti e dall’Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi.

Il Ministro Guidi, nell’esprimere soddisfazione per l’accordo raggiunto, ha ringraziato Azienda e sindacati per la responsabilita’ dimostrata nella gestione di questa difficile vertenza che si e’ conclusa con un investimento strategico per la Sicilia, per il sistema energetico nazionale e per la difesa dei livelli occupazionali. A sottoscrivere il testo- limato fino all’ultimo- tutte le parti interessate dalla lunga vertenza: la Regione Sicilia con il Presidente Rosario Crocetta, il sindaco di Gela Angelo Fasulo, l’ENI con il Chief Down Stream & Industrial Operations Officer Salvatore Sardo e il Presidente della Raffineria di Gela Claudio Zacchigna, Confindustria Sicilia, le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali dei chimici e le Rsu.

“Accogliamo con grande soddisfazione l’accordo sottoscritto per la riconversione della raffineria Eni di Gela” ha dichiarato il segretario generale aggiunto della Uil, Carmelo Barbagallo. “L’intesa rappresenta l’ennesima prova che, grazie al confronto, e’ possibile trovare soluzioni innovative – ha aggiunto – che salvaguardano l’occupazione, specialmente nelle realta’ meridionali dove i lavoratori stanno pagando un prezzo altissimo alla crisi economica del nostro Paese”.

“Con la firma del protocollo d’intesa con Eni abbiamo gettato le basi per la salvaguardia dei posti di lavoro a Gela” ha dichiarato il segretario nazionale Ugl Chimici, Luigi Ulgiati, al termine del tavolo al Mise, aggiungendo che “ora ci impegneremo affinche’ la svolta ‘verde’ sia davvero un’opportunita’ di rinascita per il polo industriale siciliano, vigilando sull’attuazione dell’intesa con l’obiettivo di garantire occupazione e sviluppo”.

Con l’accordo firmato a Roma per la riconversione del Petrolchimico, Gela comincia una nuova pagina della sua storia, mettendosi alle spalle anni di inquinamento ambientale e danni alla salute dei cittadini” aggiunge il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, presente al ministero dello Sviluppo dove è stato firmato l’accordo, tra Eni e sindacati, per la riconversione della Raffineria e l’avvio di un progetto di Green Economy.

“E’ il più grande progetto verde in Italia – aggiunge Crocetta – con questo accordo non solo garantiamo i livelli occupazionali ma si fa in modo che Gela riacquisti quelle sue vocazioni perse a causa di una industrializzazione che ha impedito lo sviluppo di settori come l’agricoltura e il turismo”. “Grazie alla nostra battaglia siamo riusciti a revocare – osserva – i licenziamenti e la chiusura tout court, garantendo lo sviluppo del territorio e saranno realizzati impianti per la produzione di biocarburante e per la lavorazione della plastica attraverso sostanze naturali. Per alcune produzioni, inoltre, abbiamo chiesto e ottenuto l’utilizzo dell’ente di sviluppo agricolo e dei lavoratori forestali”.

Il governatore sottolinea che sono stati già stanziati 200 milioni di euro per le bonifiche e lo smantellamento dell’ex impianto Isab, le aree che non rientreranno nel progetto saranno messe a disposizione per altri eventuali investitori. “Ho ottenuto – prosegue Crocetta – l’inserimento di Gela all’interno delle cosiddette aree di crisi complessa, ciò renderà possibile la realizzazione di accordi di programma quadro con investitori e la decontribuzione degli investimenti. Sono previste ancora misure per la riqualificazione urbana e per la produzione di energia fotovoltaica per favorire lo sviluppo dell’agricoltura”.

L’intesa prevede la costituzione di due tavoli di lavoro, uno per l’occupazione e l’altro per la verifica dell’accordo; entro due mesi sarà attivato un ulteriore tavolo col ministero del Lavoro per attivare le misure di sostegno a reddito. “In questo ambito – spiega il Governatore – si inserisce anche la realizzazione a Gela del più grande centro di Formazione al mondo dell’Eni, in collaborazione con le università siciliane; saranno attivati i master e corsi di qualificazione nel campo dell’economia verde”.