DSC_8006Ormai alle porte la Sentenza che potrebbe condannare l’Italia, per la reiterazione dei contratti a termine oltre i 3 anni, in violazione della direttiva comunitaria 1999/70/Ce, ad assumere i precari storici.
Tutto ciò mentre il Premier Renzi spaccia una probabile condanna per l’Italia, per una riforma. La sentenza della Corte di Giustizia, se sarà positiva, rappresenterà una pietra miliare nella lotta contro lo sfruttamento e la precarizzazione di tutti i rapporti di lavoro.
Il 26 novembre, in Rue du Fort Niedergrünewald, Lussemburgo-Kirchberg, alle ore 9:30, in quell’attimo eterno che svela il verdetto, la Corte di Giustizia Europea pronuncerà una sentenza storica, destinata a cambiare per sempre la politica del reclutamento dei docenti della scuola pubblica italiana. Sentenza che molti danno per scontata, anche sulla scorta delle parole dell’avvocato generale, Maciej Szpunar, che si è espresso positivamente sulle motivazioni dei ricorrenti.
L’ANIEF, con il suo Presidente Nazionale, Prof. Marcello Pacifico e i tutti i suoi avvocati, in particolare con Walter Miceli, Fabio Ganci, Sergio Galleano, Enzo Di Michele sono i protagonisti della vertenza giudiziaria contro la reiterazione dei contratti a termine nella scuola pubblica italiana, approdata in Lussemburgo grazie alla tenacia dei legali e all’eroismo determinante dimostrato da qualche Giudice.
Molti meriti, infatti, vengono riconosciuti, negli ambienti, al giudice Paolo Coppola del Tribunale di Napoli, peraltro grande studioso del lavoro precario, dacché, “disobbedendo” alla Corte di Cassazione, che aveva sotterrato le speranze dei precari con una sentenza glaciale (la n. 10127 del 2012, nella quale scriveva: “non vi è alcun spazio per un rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia europea”) ha poi sollevato davvero coraggiosamente la questione proprio davanti alla Corte di Giustizia con l’ordinanza del 13 gennaio 2013.
Tra i legali presenti in Lussemburgo ci saranno anche due Legali Anief di Canicattì e di Naro. Sono l’Avv. Irene Lo Bue, studio legale a Parma, ma di Canicattì e l’Avv. Giovanni Rinaldi, studio legale a Biella e Torino, ma di Naro (Ag).
La decisione della Corte di Giustizia Europea rappresenta l’epilogo di una battaglia portata avanti da ANIEF e dai suoi legali. Lo Stato Italiano ha illegittimamente imposto il rinnovo di contratti a tempo determinato per provvedere alla copertura di posti vacanti d’insegnamento, in assenza di qualsivoglia ragione oggettiva e con il solo scopo di lucrare un risparmio di spesa in danno di un’intera generazione di lavoratori della scuola. Non a caso a Pag. 12 della Buona Scuola di Renzi lo stesso Governo, con un “leggero” ritardo conferma quello che ANIEF dice da anni”.
La sentenza della Corte di Giustizia, se sarà positiva, rappresenterà una pietra miliare nella lotta contro lo sfruttamento e la precarizzazione di tutti i rapporti di lavoro. Ma dai Giudici di Lussemburgo arriverà anche un’altra, forse più importante risposta: sapremo se l’Europa continuerà ad edificarsi sullo stato d’eccezione, cioè su quella condizione di sospensione dello stato di diritto in forza della supposta necessità di fronteggiare la crisi economica; oppure, così come speriamo, se vi sarà ancora la possibilità di tutelare i diritti fondamentali delle persone, sempre e comunque, anche contro le più ottuse logiche ragionieristiche delle Troike finanziarie