leo-sciasciaIn occasione del ventennale della scomparsa di Leonardo Sciascia, a Racalmuto, si moltiplicano le iniziative culturali che coinvolgono, in modo particolare, tutti  gli intellettuali e gli artisti siciliani e non, che amano, in maniera sviscerata, l’opera e la figura del grande scrittore racalmutese.
Dopo la venuta del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il 24 maggio scorso, proprio per rendere omaggio a Sciascia, si sta allestendo un fitto calendario di appuntamenti, oltre che in Italia ed all’estero, anche a Racalmuto.
E’ stato assai coinvolgente ed entusiasmante  il concerto del 18 luglio,  dell’eccezionale orchestra Made in Sicily, trascinata con grande forza da Alfredo Lo Faro, in un paese al centro di una grandiosa rinascita culturale, come Racalmuto.
Abbiamo notizie che l’amore e la passione  per l’autore delle PARROCCHIE DI REGALPETRA e del GIORNO DELLA CIVETTA, si sta progressivamente estendendo  a quel ‘teatro della memoria’ che è Racalmuto, diventata location ideale per spettacoli, festival e film.
Si sono scatenati una miriade di interessi attorno ad uno dei pochi siti in Sicilia in grado di ospitare importantissimi contenitori culturali.
Ricordiamo la Fondazione Leonardo Sciascia con la sua mostra permanente di ritratti di scrittori illustri  (unica al mondo) e le lettere dei più importanti intellettuali e scrittori del secondo Novecento, nonchè i suoi convegni di altissimo profilo culturale.
Il teatro Regina Margherita e le sue compagnie di livello internazionale.
Due castelli medievali e numerosissimi centri di grande attrazione, quali conventi e chiese del ‘500 e ‘600, contenenti splendide opere d’arte quali ad esempio i quadri del più importante pittore manierista del ‘600, il racalmutese PIETRO D’ASARO.
Dentro e fuori il centro abitato ci si può tranquillamente imbattere in pittoresche fontane di origine araba o settecentesche.
 Se poi amiamo andare di corsa entrando in pista,  ci si può sempre catapultare dentro l’unico circuito automobilistico attivo in Sicilia.
Un capitolo a parte meritano le feste religiose, davvero uniche per la loro sontuosità, una su tutte, quella della compatrona Maria SS.del Monte. 
A completare l’opera ci sono da annoverare le mirabili tradizioni folkloriche, dalle classiche sfilate di carretti siciliani, ai numerosi gruppi di animazione del territorio che rendono anche una semplice e fugace visita, un evento inimmaginabile ed indimenticabile.
 E’ chiaro che non può mancare una grande ospitalità, che ruota attorno ad una sapiente arte culinaria, ad un ottimo nero d’avola di alta collina, ai dolci tarallucci ed ai bed & breakfast, alberghetti e case vacanza.
Ma è chiaro che tutto ciò può anche non bastare se non consideriamo che la Regalpetra di Leonardo Sciascia ed oggi di Gaetano Savatteri, ovvero Racalmuto, si contraddistingue anche per il suo spirito ribelle e la sua voglia di riscatto sociale e culturale in chiave antimafia che trae la sua origine e la stessa ragion d’essere, dal suo glorioso passato, ma anche dalle sue tragedie e dai suoi pentimenti.
Ecco perché  a Racalmuto, all’interno del suo contesto di riferimento, ha avuto tutto un altro sapore l’aver presentato, nell’elegante atrio dell’ex convento di Santa Chiara, oggi palazzo di città, il libro I RAGAZZI DI REGALPETRA, presente l’autore, Gaetano Savatteri,  con il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Agrigento, Colonnello Mario di Iulio e con il Magistrato della Procura Distrettuale Antimafia di Palermo dott. Asaro.
Tutto è nato a Racalmuto, microcosmo e metafora del mondo, al di là del bene e del male, tra storie allegre e tristi, tra ironia e pianto, tra mafia ed antimafia, tra sconfitte e vittorie.
Racalmuto è il paese che per primo, con il suo più illustre concittadino, parlò, nel secondo dopoguerra, dell’esistenza della mafia e della necessità di combatterla.
Oggi a distanza di quasi sessant’anni, con  I RAGAZZI DI REGALPETRA, proprio in quell’atrio del municipio di Racalmuto, in quel palazzo dove anche il sottoscritto, più volte da sindaco, sono diventato bersaglio di intimidazioni ed attentati, per aver tentato di contrastare l’irrazionalità e la violenza della mafia, abbiamo colto tutti quanti i presenti quell’illuminante auspicio che forse è  una realtà, quello del Colonnello Di Iulio: come tutte le cose di questo mondo, anche questo male che sembrava incurabile, è destinato ad essere debellato.
Tutto nasce, cresce e muore e così anche la mafia è forse già morta, senza rimpianti e con molta gioia di tutti, soprattutto di tutti coloro i quali hanno pagato un ingiusto tributo di sangue.

Racalmuto ieri ed oggi e sempre costituirà il fulcro della reazione contro le ingiustizie, da quel lontano ‘600, quando un tal  Fra Diego La Matina, prima di essere arso vivo ingiustamente, per una presunta eresia, unico caso nella storia della Santa Inquisizione, seppure ammanettato, riuscì ad uccidere il suo inquisitore.
L’eresia vera, la mafia, quella degli anni ’80 e ‘90, a Racalmuto la si continua ad esorcizzare con l’impegno, la serenità di giudizio, lo Stato di Diritto, la letteratura od il cinema ed oggi, più di ieri, magari anche con la musica dell’orchestra Made in Sicily di Alfredo Lo Faro o con I RAGAZZI DI REGALPETRA di Gaetano Savatteri.
Del domani per ora vi sveliamo ben poco.
Però credo che il messaggio è stato colto e se il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è venuto proprio a Racalmuto, una ragione ci sarà  e va ricercata nella mente ma anche nel cuore di un territorio e del suo popolo.
Ecco perché tutti quanti si vogliono precipitare a Racalmuto, luogo della memoria artistica e storica, ma anche set straordinario dove girare un nuovo film della nostra esistenza, magari un po’ più carica di valori e di voglia di vivere intensamente.
Per costruire un radioso futuro, per noi e le nuove generazioni, all’insegna dell’arte, del teatro, della letteratura, della musica e di un senso autentico della vita.  Perciò tutti quanti a Racalmuto.