Salvatore Bella è stato intervistato dalla redazione del noto mensile nazionale specializzato “Tuttotrasporti”, in merito all’inizio dei lavori del 23 dicembre 2009, per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina.
Ilpresidente dell’A.I.TRAS, è stato sentito anche in qualità di Vicepresidente della Consulta Regionale per l’Autotrasporto, espressione quindi dei sindacati di categoria presenti nell’isola.
Bella si è così espresso: “Qualsiasi struttura viaria o logistica che renda la Sicilia strutturalmente più competitiva è la benvenuta e le associazioni siciliane non hanno nulla contro il ponte in quanto tale; il discorso che noi facciamo è più ampio: il ponte sullo Stretto potrebbe essere considerato la nostra priorità laddove la Sicilia e la Calabria fossero dotate di moderne infrastrutture viarie e logistiche, ma così non è. In particolar modo, a sud della Sicilia, nelle province di Trapani, Agrigento, Caltanissetta, Ragusa e Siracusa, cioè nelle zone di maggiore concentrazione di produzione ortofrutticola (l’80% dell’economia siciliana), le arterie stradali sono rimaste quelle del dopoguerra.
Di fatto oggi gli autotrasportatori che devono trasportare la merce ortofrutticola che è altamente deperibile, considerato che per percorrere pochi chilometri di strada impiegano molte ore, trasgrediscono puntualmente le ore di riposo che impone il codice della strada, con gravi rischi per la sicurezza stradale. La responsabilità di questa situazione non va ricercata però negli autotrasportatori, ma nei politici e nei governi che si sono succeduti in questi anni, che hanno chiacchierato molto, hanno legiferato per adeguarsi al resto d’Europa e per mettersi la coscienza a posto, ma non hanno alzato un dito per mettere gli autotrasportatori nelle condizioni di rispettare le leggi.
In Calabria la situazione non è migliore: la Sa-Rc, passaggio obbligato per i siciliani, è nelle condizioni che tutti conosciamo da decenni e, a dire del Presidente dell’Anas Pietro Ciucci, i cantieri si chiuderanno nel 2015. Io aggiungerei forse. Per concludere, noi ribadiamo di non avere preconcetti sul ponte sullo Stretto di Messina ma, ci rispondano i politici, a cosa servirà mezz’ora in meno per percorrere lo Stretto se ad essere ricongiunte sono due terre che, sul fronte viario, sono da terzo mondo?”
IL PRESIDENTE
Salvatore Bella