La mafia vuole impedire che Robadao di Naro venga fruito come Centro Sociale attraverso una terza intimidazione e devastazione dei mobili e dell’immobile costato allo Stato più di un milione di euro estratti dal PON (Piano Operativo Nazionale) Sicurezza. Lo afferma la presidente del Consorzio agrigentino per la legalità e lo sviluppo, Maria Grazia Brandara. “Malgrado la vigilanza delle Forze dell’Ordine, in questi giorni, il sito è stato nuovamente vandalizzato con danni cospicui – riferisce Brandara – . Il Consorzio avrebbe voluto e potuto già avere assegnato Robadao così come ha fatto, in meno di un anno, con il centro sportivo di Favara, con la casa famiglia per donne vittime di violenza ad Agrigento e con il centro di educazione ambientale ed alla legalità di Siculiana. Non ha potuto farlo perché l’associazione Libera – che ha collaborato alla redazione del progetto e del bando – ha opposto l’antieconomicità del sito senza l’integrazione dei terreni confiscati di contrada Virgilio sempre di Naro. Appositi incontri ai diversi livelli, verticali ed orizzontali, hanno ridefinito il bando che andrà in pubblicazione il 1° dicembre c.a.. Ma il tempo è stato nemico delle migliori buone volontà visto che la criminalità ha organizzato e realizzato un ulteriore atto dimostrativo di forza di devastazione e d’intimidazione sottintesa e destinata a chi , su questi beni confiscati, vorrà aprire un futuro economico nella legalità”. Ogni tentativo teso a volere intimidire lo Stato è vano perché la mafia non è invincibile così come dimostrano le cronache di questi tempi e Naro avrà, comunque, il suo Centro Sociale.