Da questa mattina centinaia di artigiani, imprenditori e commercianti manifestano di fronte Palazzo dei Normanni, a Palermo per chiedere al governo regionale e alle forze politiche un piano straordinario per il lavoro, risorse per il sostegno al credito e allo sviluppo e il pagamento dei contributi pregressi. L’iniziativa è promossa da Rete Imprese Italia.

“La classe dirigente di questa Regione – ha detto Piero Agen, presidente regionale di Rete Imprese Italia – deve rendersi conto che è la piccola e media impresa dell’artigianato e del commercio a muovere davvero l’economia siciliana. Siamo noi che produciamo lavoro vero, al governo regionale chiediamo solo ciò che ci spetta”


Nel corso della giornata i rappresentanti delle associazioni che danno vita a Rete Imprese, Confcommercio, Cna, Confesercenti, Confartigianato, Casartigiani e Claai, incontreranno il presidente dell’Ars Francesco Cascio, i rappresentanti delle forze parlamentari e i presidenti delle commissioni parlamentari Bilancio e Attività Produttive, Riccardo Savona e Salvino Caputo, per consegnare loro un documento di sintesi delle richieste di Rete Imprese Italia, in cui vengono anche enunciate le gravi emergenze determinate dalla crisi che ha colpito le imprese siciliane e, in particolare, il comparto dell’artigianato e del commercio.

Palermo, martedì 21 dicembre 2010

In allegato il documento:

Documento congiunto

Confcommercio – CNA – Confesercenti – Confartigianato – Casartigiani – CLAAI

La crisi economica degli ultimi tempi ha colpito duramente sulle imprese siciliane ed, in particolare, sul comparto dell’artigianato e del commercio.

Sono drasticamente diminuiti: fatturato, ordini e livelli occupazionali, mentre sono aumentate le attività abusive.

I consumi delle famiglie in Sicilia sono infatti diminuiti del 2,4% ed il PIL ha subito un calo del 4,8%.

Nel commercio si sono persi oltre 19.000 posti di lavoro nell’ultimo anno.

Anche le previsioni per le vendite natalizie sono negative sulla scorta dell’andamento delle vendite delle prime domeniche che precedono le festività.

Pur nella consapevolezza che la Regione Siciliana versa in una situazione di grande difficoltà finanziaria, accanto alle misure di risanamento dei conti, sono necessarie misure concretamente finalizzate al superamento della crisi economica accompagnate, quindi, da stanziamenti nei capitoli di bilancio destinati a finanziare le norme regionali vigenti per il sostegno delle imprese.

Coscienti che in Sicilia è a rischio la coesione sociale, le Organizzazioni aderenti a Rete imprese Italia – Sicilia, in rappresentanza dell’artigianato e del commercio siciliano, chiedono al Parlamento della Regione Siciliana e al Governo di compiere scelte chiare e inequivocabili per attivare un Piano straordinario per il Lavoro e il rilancio dei consumi:

1. saldo dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della Regione e degli Enti pubblici;

2. pagamento immediato di tutti i contributi per investimenti previsti da norme, bandi e avvisi a sostegno delle imprese, per la concessione dei quali sono state presentate migliaia di istanze;

3. ritiro dell’art.27 della finanziaria che prevede la costituzione di un unico soggetto regionale al quale affidare la gestione dei fondi regionali, in atto amministrati dalla CRIAS e dal’IRCAC;

È chiaro, infatti, che tale misura, così come congegnata, bloccherebbe l’erogazione del credito alle imprese distraendo risorse per 429 milioni (del fondo CRIAS) dal mondo produttivo per indirizzarle a finalità di risanamento di bilancio;

Mentre riteniamo fondamentale che vengano riproposti nella loro integrità tanto l’art. 122 della L.R. 11/2010 quanto gli artt. 123-124 della stessa legge e l’art. 105 per il fotovoltaico;

4. revisione della politica del credito della Regione Siciliana sia ordinario che agevolato. La Regione non può non avere una propria politica finanziaria e creditizia. Prevedere quindi il disimpegno della partecipazione azionaria in Unicredit allo stato attuale rappresenterebbe soltanto una mera operazione di cassa. Al contrario occorre rafforzare la politica del credito della Regione come strumento strategico per la promozione dell’economia siciliana;

5. ricostituzione del comitato amministrativo per il credito al commercio presso Banca Nuova garantendo la partecipazione delle associazioni imprenditoriali nella gestione del credito agevolato superando l’attuale commissariamento;

6. Inserimento del comparto del commercio nella normativa regionale sul credito d’ imposta;

7. patrimonializzazione dei Consorzi Fidi 106 e 107 con riserve regionali;

8. riattivazione delle misure Artigiancassa;

9. Risorse adeguate per avviare un Piano Regionale straordinario di piccoli lavori pubblici immediatamente cantierabili di competenza degli enti locali, per attivare investimenti in opere riguardanti la manutenzione ordinaria e straordinaria di: strade, edifici pubblici, rete idrica, fognatura, verde, Impianti sportivi, cimiteri, marciapiedi, parcheggi, decoro urbano, etc…

10. rimodulazione integrata del PO FESR Sicilia e del FSE 2007/2013, puntando ad una concentrazione degli investimenti per la realizzazione di opere infrastrutturali e per il sostegno alle PMI e all’occupazione nelle PMI;

11. snellimento delle procedure burocratiche finalizzato al rispetto dei termini di pagamento dei crediti vantati dalle imprese.