Cari lettori, visto che in questi giorni si parla tanto di legalità a tutti i livelli, vorrei porre alla vostra attenzione ma anche all’attenzione degli organi inquirenti, in primis alla procura della repubblica di Agrigento, un caso verificatosi circa un anno fa e che ancora si trascina con non pochi lati oscuri. Il caso in questione riguarda l’occupazione abusiva di una casa popolare sita in largo Gorizia al numero civico 2. Tale casa popolare, risultante disabitata poiché le condizioni igieniche non permettevano a nessuno di abitarci, è stata occupata abusivamente da una famiglia, formata da marito, moglie e due bambini, che, a loro dire, non avevano dove andare ed hanno sfondato una finestra , che si vede nella foto e che era perfettamente chiusa mentre gli indigenti hanno dichiarato il falso alle forze dell’ordine dicendo il contrario ,ossia che la finestra era aperta.
A parte questi particolari, le domande che il sottoscritto si pone sono le seguenti. Come mai il comune di Canicattì ed i vigili urbani hanno dato parere favorevole alla richiesta di residenza fatta da questa gente, nonostante nella casa non abitasse nessuno? Per ottenere la residenza requisito essenziale è che l’ accertatore, verifichi che il richiedente risieda in quel dato immobile. Non dimentichiamo inoltre che l’ immobile deve essere idoneo (per caratteristiche proprie) per risiedere. Un esempio per tutti: non si può chiedere la residenza in una cantina, in quanto questa non ha le caratteristiche per poterci vivere. Chi ha effettuato l’accertamento in quella casa, potrebbe aver commesso un grave abuso d’ufficio che gli organi inquirenti dovrebbero accertare.
Secondo le norme legislative in materia, per ottenere la residenza devono esserci i requisiti a civile abitazione, bagno, cucina regolare, abitabilità/agibilità, e l’immobile deve essere la dimora abituale del richiedente. In quell’immobile tali caratteristiche non c’erano eppure, questa gente ha occupato abusivamente un immobile convinto che l’aver ottenuto la residenza li legittimava a farlo. Questa gente, ha occputao un immobile di proprietà dello Iacp scavalcando la trafila che la gente civile mette in atto, ossia una regolare richiesta di assegnazione e il pagamento dei canoni di affitto, qualora la casa venga assegnata.
Se non si ripristina il senso di legalità, tirando fuori il solito luogo comune dello stato di necessita, che deve essere valutato caso per caso in maniera analitica, si fa passare un messaggio sbagliato, ossia che l’aver commesso il reato di occupazione abusiva di un immobile di proprietà dell’IACP ex art. 633 c.p. è legittimo, così non è!!!!
Tramite la nostra testata chiedo ufficialmente, a sua eccellenza il prefetto di Agrigento ed alla procura della Repubblica di Agrigento, di accertare questo grave abuso e di mettere in atto una forte azione di ripristino della legalità. Al di là di ogni azione o mistificazione da parte di talune componenti politiche, anche lo Iacp di Agrigento dovrebbe organizzarsi per restituire all’Istituto quella dignità che negli anni è sbiadita.
L’azione di contrasto dovrebbe essere sempre più ferma ed efficace. Credo nel grande senso di responsabilità da parte degli inquirenti e sono certo che faranno valere i risultati e gli obiettivi raggiunti finora. Credo nel buon senso di tutti e nell’interesse, unicamente, della giustizia e della collettività.












