Si presenta ai carabinieri di Canicattì e chiede di essere arrestato.
La curiosa scena sembra il testo di una sua commedia ma è quanto ha fatto realmente Salvatore Castellano dopo le vicissitudini per l’invio di una bolletta della Girgenti Acque alla sua palazzina priva di contatore e rifornita con autobotti private.
Castellano, esausto dal continuo rimpallo di competenze tra il Comune di Canicattì e la società agrigentina, ha chiesto ai militari dell’Arma, tra il serio e il comico, di essere trattenuto in caserma perché teme che uscendo possa scagliarsi contro uno dei numerosi impiegati ai quali ha chiesto lumi sulla sua situazione.