Rimane l’allerta meteo in Sicilia, anche se in alcune zone dell’isola la situazione è decisamente migliorata. Dopo la pioggia e soprattutto il vento fortissimo, Catania ha rivisto addirittura un timido sole. La perturbazione si è spostata a sud.
La situazione più critica è quella della provincia di Siracusa. Decine gli interventi delle squadre dell’Area gestione operativa di Sai8 in queste ultime 24 ore. Il maltempo abbattutosi su tutta la provincia ha provocato una serie di black out elettrici ma anche l’intorbidamento delle acque in arrivo dalla sorgenti in alcune zone.
In particolare, dopo la verifica effettuata nel corso della nottata, è stato sconsigliato l’uso dell’acqua per fini potabili nelle zone di Noto, Pachino e Marzamemi. Le copiose precipitazioni hanno sporcato leggermente l’acqua e, in attesa del veloce ritorno alla normalità, è stata chiesta parsimonia nell’uso. Altri black out si sono verificati per qualche ora nel capoluogo. In particolare alcuni problemi hanno interessato il serbatoio Teracati che serve zona Umbertina e Ortigia. Problema risolto in poche ore dai tecnici che hanno consentito il ritorno alla normalità nel primo pomeriggio.
Diversa la situazione nel comune di Solarino rimasto senza energia elettrica per circa 24 ore. La stessa Sai8 ha provveduto all’installazione di un gruppo elettrogeno per alimentare i pozzi e alleviare, così, i disagi ai cittadini.
Il mare ancora agitato e le raffiche di vento assai sostenute hanno impedito l’avvio della prevista ispezione a bordo della Gelso M, il mercantile che ieri mattina si è arenato sulla scogliera di Mazzarrona, appena doppiato Capo Santa Panagia a Siracusa. La nave è inclinata su di un fianco ma è stabile.
Non sono emersi finora rischi di inquinamento: le cisterne erano vuote e si dovrà dunque intervenire, quando le condizioni del mare lo consentiranno, per rimuovere il carburante da navigazione ed altre sostanze oleose che si ritiene siano a bordo. L’incidente non ha avuto conseguenze per i 19 uomini dell’equipaggio, tre soli dei quali sono stati medicati al pronto soccorso dell’ospedale Umberto I venendo subito dimessi con prognosi variabili tra 7 e i 15 giorni. Ieri erano stati fatti evacuare con l’impiego di alcuni elicotteri.
Intanto sono state avviate due inchieste. Una di carattere amministrativo da parte della guardia costiera di Siracusa e un’altra dalla Procura della Repubblica di Siracusa. Si tratta, in quest’ultimo caso, di un fascicolo di accertamenti senza che, al momento, sia stato individuato un capo di imputazione specifico. Non sono nemmeno state iscritte persone nel registro degli indagati.
Sul posto, a presidiare la zona via terra, anche pattuglie della polizia: il luogo dove è avvenuto l’incidente, infatti, si trova a ridosso del tracciato ferroviario dismesso e che da un paio di anni è stato trasformato in pista ciclabile assai frequentata anche dagli appassionati di jogging. Tanti, anche oggi che la pioggia ha dato una tregua, quelli che sono andati a vedere da vicino la nave incagliata.
Grandi disagi si registrano sui collegamenti stradali e ferrovieri. Riaperta al transito la strada statale 124 “Siracusana”, che nella notte era stata provvisoriamente chiusa al km 114,250, in entrambe le direzioni, a causa dello straripamento del fiume Capocorso, a Siracusa. La stessa strada è interrotta nei pressi di Buscemi, a causa di una frana.
La polizia di Noto e i vigili del fuoco sono intervenuti in contrada Petrara per salvare due marocchini la cui auto era stata travolta dalla piena del torrente Cava Unica. La vettura, una Mercedes, è stata investita dalle acque, e i due uomini si sono aggrappati a un muro di contenimento e poi salvati dai soccorritori. Nuovamente bloccata anche la tratta ferroviaria Siracusa-Catania a causa di allagamenti nelle stazioni di entrambi i capoluoghi.
Secondo giorno di isolamento per l’arcipelago delle Eolie a causa del maltempo. Nelle sette isole continua a soffiare un vento da nord – nord est forza 6, il mare è agitato e i collegamenti marittimi sono sospesi. A Lipari, per la seconda volta a distanza di poche settimane, le violente mareggiate hanno provocato nuovi danni alla banchina di Sottomonastero. Problemi anche al porto di Filicudi, dove i cassoni di cemento posati di recente per proteggere l’approdo sono stati danneggiati dai marosi. Le previsioni meteo indicano tempo perturbato anche per domani, con il rischio concreto che traghetti e aliscafi restino in porto per il terzo giorno consecutivo.
Sono stati tratti in salvo dagli uomini del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Nicolosi, i 27 turisti rimasti bloccati a causa di una violenta tormenta di neve, in un residence ubicato nel comune di Ragalna (CT) a quota 1.700 metri. Il gruppo, proveniente da varie province della Sicilia e composto da 23 adulti e 4 bambini tra i quali un neonato, si era recato sull’Etna per trascorrere il weekend sulla neve, ignaro dell’emergenza meteo che si stava riversando sul versante orientale dell’isola. In mattinata nonostante l’aumentare delle raffiche di vento, il gruppo aveva deciso di trascorrere il fine settimana rimanendo nel residence.
Ma con l’aumentare della tormenta di neve i malcapitati chiedevano l’intervento della guardia di finanza a causa di un guasto tecnico all’impianto di riscaldamento e a quello elettrico del residence. I militari, con l’ausilio dei mezzi spazzaneve della Provincia regionale di Catania e dei mezzi fuoristrada in dotazione, sono riusciti dopo circa quattro ore a mettere in salvo i gitanti e condurli presso la caserma di Nicolosi, dove sono stati rifocillati.
E’ ripresa nel primo pomeriggio la circolazione ferroviaria sulla linea Siracusa-Catania. Tornato regolare anche il traffico ferroviario sulla linea Catania-Acireale-Messina. Il blocco era iniziato ieri mattina a causa del maltempo. “Trenitalia ha garantito – afferma una nota – la mobilità dei viaggiatori con servizi sostitutivi di autobus”.
Sei turisti tedeschi sono stati salvati dalla Capitaneria di Porto di Catania. A bordo della loro imbarcazione a vela lunga 12 metri, proveniente da Acitrezza, avevano lanciato l’Sos dopo un guasto al radar di bordo. La loro imbarcazione è stata intercettata nelle acque in tempesta antistanti Catania da una motovedetta e scortata al sicuro dentro il porto etneo. Dopo aver riparato il guasto e non appena le condizioni meteo miglioreranno, i sei turisti potranno riprendere il largo.
Senza corrente elettrica da 48 ore. Circa cinquanta famiglie di una contrada di Vittoria, Madonna della Salute, poco fuori dal centro abitato, sono al buio da venerdì sera quando il forte vento ha cominciato a imperversare nella Sicilia sud-orientale. “Non ne possiamo più, sembra essere tornati indietro di 50 anni, altro che terzo millennio – dice un abitante -. Siamo isolati e nell’impossibilità di segnalare il guasto all’Enel”.
Completamento devastato dalla bufera di vento il cimitero comunale di Bonamorone di Agrigento. Danneggiate cappelle gentilizie e tombe. Almeno sei i pioppi fra l’interno e l’esterno che si sono schiantati al suolo. Il vento ha distrutto vasi, fioriere e lumini. L’assessore comunale Rosalda Passarello ha disposto la chiusura per oggi e domani. Intanto, un’inchiesta potrebbe essere aperta contro ignoti dalla procura della Repubblica di Agrigento, per aver provocato panico divulgando la falsa notizia dell’arrivo di una tromba d’aria nella città dei templi e a Favara. La notizia come confermato da fonti delle forze dell’ordine è stata opera di un mitomane. Così sono scattate le indagini per appurare chi sono coloro che, senza averne alcun titolo, hanno diffuso allarmismo, e creato panico tra i cittadini.
“Sono incalcolabili i danni provocati dall’ultima ondata di maltempo che con bufere di vento ha scoperchiato serre e danneggiato gli alberi da frutto e gli ortaggi in campo, in Sicilia dove è stato chiesto l’avvio delle procedure per verificare lo stato di calamità”. È quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti che sottolinea come il maltempo dall’inizio dell’anno abbia provocato all’agricoltura italiana perdite superiori ai 300 milioni di euro.
L’associazione sottolinea che “la tempesta che si è abbattuta sull’isola ha colpito le strutture agricole, le piante e le produzioni di ortofrutta in campo e rischia di aggravare ulteriormente il già pesante bilancio dei danni al settore agricolo”.
“Gli effetti del cambiamento climatico – conclude la Coldiretti – si fanno sentire nelle campagne con un aumento degli eventi estremi e uno sfasamento delle stagioni che è oramai entrato nella norma che rappresenta una dura sfida per l’agricoltura italiana”.